Grazie per avermi risposto, sono felice di poter parlare con qualcuno.
Nella vita sono una studentessa, frequento il secondo anno di università, sono iscritta a Tecnologie delle produzioni animali, una facoltà che ho dovuto scegliere forzatamente, ma per fortuna mi piace; gran parte della mia giornata la passo a casa, sentendomi perennemente la pressione di mia madre addosso, io e lei non andiamo molto d'accordo, diciamo che in 20 anni, non ho mai sentito dire da lei un semplice "grazie", o un "sono fiera di te" nonostante porti ottimi risultati con gli esami, ne tantomeno un banale "ti voglio bene", questa cosa mi preme molto perchè non mi sono mai sentita accettata nella mia famiglia, il tempo libero lo passo leggendo, o giocando ai videogiochi, ma per lo più studio, o mi vedo con il mio ragazzo, lui è l'unica cosa buona che c'è nella mia vita, da quando sto con lui, il mio carattere si è rinforzato notevolmente, e se prima mi abbattevo per qualsiasi cosa, ora è più difficile, anche se comunque ci resto male non lo do a vedere. Il mio grande sogno potrà sembrare una cosa abbastanza sciocca, ma è essere felice, essere felice con lui poà nello specifico, non sono più una bambina e ormai è cosa di tutti i giorni parlare di andare a convivere e sposarci appena ne avremmo la possibilità, lui fa il pizzaiolo e gia sta iniziando a mettere qualcosa da parte per un futuro insieme, io spesso mi sono sentita come in dovere di partecipare al nostro futuro insieme ma lui mi ha sempre detto che prima di trovare un lavoro devo terminare gli studi. Per quanto riguarda la sensazione di panico, la provo il più delle volte, quando devo approcciare un discrorso sembra che perdi la lingua e le parole restano nella mia mente, relativamente mi è più semplice farmi coraggio e aprirmi quando sto di buon umore, li allora riesco, anche se in minima parte, a spiccicare qualcosa, quando invece sono di mal umore, cosa molto frequante restando a casa mia la maggior parte del tempo, non riesco proprio, unica cosa che esce da me sono le lacrime, e lo faccio anche con il mio ragazzo che ormai lo sa, appena inizio a piangere mi stringe a se e mi fa calmare. C'è una nota che devo, purtroppo, inserire nello spiegare il perchè dei "piedi in testa"... Quando ero alle elementari ero una bambina socievole, anche se ero molto molto timida, alle medie il mio carattere ha iniziato ad emergere facendomi rendere conto di non riuscire a legarmi alle persone, o almeno nel momento che lo facevo, loro mi sfruttavo in qualsiasi modo possibile distruggendo tutto quelle belle aspettative che mi ero creata, è andata avanti così sino al secondo anno di liceo, quando la situazione è peggiorata drasticamente, avevo trovato un amico del quale potermi fidare ciecamente, non mi aveva mai deluso, fino a che un litigio ci porta a stare separati un anno intero, bhè ho rischiato di essere bocciata, avevo tutti contro di me perche patteggiavano con questo ragazzo, e tutti questi problemucci si riversavano a casa nel rapporto con mia madre, ormai il mio unico desiderio era quello di smettere di respirare, per mia codardia sono ancora qui, ma comunque avevo trovato un modo per smettere di pensare a tutto quel che mi succedeva e mi rendeva la vita un inferno, ero diventata autolesionista, farmi del male cancellava qualsiasi mio altro pensiero, lo sono stata fino allo scorso anno, quando finalmente ho trovato un pò di pace e un punto fermo e sicuro nella mia vita, quando mi sono fidanzata in pratica; c'è da aggiungere che nel mentre ero nel ciclone dell'autolesionismo, ho provato ad uscirne fuori moltissime volte, ho conosciuto molte persone che hanno provato ad aiutarmi con risultati opposti, caso più eclatante furono due dei mie ex, ingenuamente appena vedevo che qualcuno mostrava un minimo di curiosità nei miei confronti mi lasciavo andare sentimentalemente, il primo dei due, era geloso ossessivamente non mi permetteva di fare nulla se lui non era con me, una vota che stavamo litigando pesantemente, perchè avevo capito che con lui non avrei migliorato la mia condizione mi disse di "tagliarmi in verticale" così potevo morire direttamente... l'altro invece mi trattava malissimo, per poco non usava le mani su di me, e mi costringeva a fare cose di cui ora non vado fiera, provocandomi per un paio di anni, un blocco nei confronti dei ragazzi, ero terrorizzata da loro. Per fortuna, ora mi è passato, io non so come il mio ragazzo (Gennaro) abbia fatto, ma mi ha recuperata per i capelli, salvadomi da una vita che mi avrebbe portato alla completa distruzione.
Mi scuso per il messaggio lunghissimo, ho appena avuto altri problemi con mia madre quindi ero propensa nello scrivere.