Rispondi a: Sarà che….

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Holly
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euphralia
La mia sveglia suona tutte le mattine alle 6.30 da quest’anno, nonostante la mia scuola sia a 4 fermate di autobus da casa mia.
Stamattina come al solito ha interrotto i miei sogni.
Sentivo rumori, ormai li conosco. E’ mio padre che va al lavoro. Mi sono alzata, mi sono avviata verso il bagno… lui mi ha visto e senza dire niente ha preso le sue cose ed è uscito di casa.

Nemmeno un ciao. Niente.

Ieri sera c’è stata una discussione, nonostante sia la negoziante che il foglietto delle istruzioni dica che non va somministrato cibo ai pesci durante il trattamento con gli antibiotici lui ieri sera voleva buttarcene a tutti i costi un quarto di barattolo.
Somministrare cibo significa rendere inutili gli antibiotici per quanto riguarda gli acquari.
Glielo ho ripetuto, con calma. Non mi ascoltava.

Mi ha strappato il barattolo dalle mani e ha buttato il cibo nell’acquario.
Probabilmente se non fosse stato un reato penale lo avrei ucciso in quel istante. Non capisco perchè faccia così, stava arrivando a prendermi a botte per una stupidata del genere. Non capisco nemmeno se ciò sia provocato dal fatto che beve o dal fatto che l’età sta avanzando e magari è affetto da qualche disturbo mentale.

Non so niente di niente.
Ieri sera poi si è chiuso in camera sbattendo violentemente la porta e non si è più visto. Stamattina zero saluti.
A mezzogiorno e mezza, il momento in cui di solito chiama al cellulare mia madre, non si è nemmeno fatto vivo.
Credo di non aver mai odiato qualcuno così profondamente.

Ieri sera nonostante fossi stanca e stamattina dovessi alzarmi presto mi son messa lì e ho cambiato l’acqua ai pesci in modo da eliminare il cibo e ho somministrato nuovamente il medicinale.
Tutta sta fatica per una sua cagata.

Stranamente mi da fastidio molto meno del solito tutto ciò oggi, il mio è un menefreghismo totale.
L’unica mia paura è sempre quella che possa farmi del male nei suoi momenti di NON-lucidità. Ma ci deve soltanto provare, forse non ha capito che non sono più una bambina. Riuscirei tranquillamente arrivare a denunciarlo, il coraggio non mi manca.
A mali estremi, estremi rimedi.

Un pò perchè sono stanca di piangermi addosso e stare a subire, un pò perchè persone come quelle meritano ZERO pietà.
E visto che mia madre non hai mai fatto nulla per cambiare la situazione perchè lo temeva anche lei, allora ci penserò io.
Ci sono momenti nella vita in cui bisogna tirar fuori le unghie per difendere ciò che ci è più caro, ora è il momento di farlo.

Questa è la resa dei conti, ripagherò con la stessa moneta tutti i suoi capricci di questi anni, tutto il dolore che mi ha provocato giorno per giorno dentro di me agendo senza la minima pietà verso i miei confronti.
Brutto da dire e da fare, ma quando tratti tua figlia così non ti puoi aspettare altro.

Immenso è l’amore dell’umano donare
piantare una vita in chi deve morire
è il dono più grande che si possa fare.
madre-figlio-donare-vita.jpg

Sara, carissima Sara, ho letto e riletto il tuo post, e non riesco ad esprimere quello che ho provato a sentire tutto il dolore che hai vissuto in questi anni e vivi tutt’ora.
Ora che parli del bere capisco ancor più cose. Una persona come tuo padre è in fondo una persona malata che crede di trovare la soluzione dei suoi problemi e delle sue insoddisfazioni, fallimenti o quant’altro, annebbiandosi ed annullandosi nel bere. E’ una persona che comunque lo si creda o meno soffre e non riesce a cercare aiuto per riprendersi la vita.
Sì può essere pericoloso nei suoi momenti di NON lucidità come hai giustamente detto. E’ vero non sei più una bambina ma sei molto giovane tesoro. Vorrei solo suggerirti di evitare di provocarlo e di cercare di non rimanere da sola quando lui si trova in quei momenti, perchè proprio quando si è in uno stato di non lucidità si possono fare cose che non si riescono a controllare.
Non so se hai amici/amiche da cui poter andare fino al rientro di tua madre, magari x studiare insieme.
Non ne parli mai, hai accennato solo brevemente ai tuoi compagni, o forse e, scusa nel caso, ora non ricordo io.
Capisco Sara che non puoi raccontare a loro questa cosa terribile di tuo padre, ed infatti ci siamo noi per ascoltarti e cercare di supportare e dividere con te questo dolore, come Ti ha anche ribadito Mapi nel suo ultimo post, ma forse puoi trovare il modo di stare fuori casa per non trovarti da sola con lui quando ha bevuto di più.
Capisco anche (ma non giustifico, cerco di essere razionale e non ragionare di pancia) che a volte certe donne, come tua madre, non riescano, per paura o per vergogna di chiedere aiuto raccontando tutto, ad uscire da questa spirale, neanche per proteggere i propri figli, che condannano ad un’infanzia e adolescenza come quelle che hai vissut tu, e stai ancora vivendo Sara.
Spero tu senta tutto il nostro affetto e l’abbraccio forte che ora ti do
Ciao Sara[:X]

..Dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole… (N.Hikmet – Le fate Ignoranti)

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