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Volontario.
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- 2 Giugno 2020 alle 22:35 #3448
Chi.ri.mane
PartecipanteCiao a tutti. Scrivo il primo post su questo forum sperando di trovare aiuto, questi pensieri non sono frutto di una nottata passata male ma mi macinano in testa da ormai diverse settimane. Il 17 giugno prossimo compirò 18 anni. Mi guardo attorno e vedo coetanei in piena vita, che crescono senza bisogno di aiuto, sicuri di sé, senza alcun accenno dubbi sulla personalità. Io invece sono 18 anni che non ci capisco nulla. A 7 anni chiesi a mio padre come potessimo vivere felici sapendo lo spessore inesistente del filo al quale è attaccata la nostra vita, e ancora ora me lo chiedo. Come da titolo, alla soglia dei 18 anni continuo a non capire assolutamente nulla. I miei coetanei sono sicuri di quel che vogliono, io sono terrorizzato dall’invecchiare da solo. Sono terrorizzato di non essere soddisfatto della mia vita. Sono terrorizzato di non trovare mai il mio orientamento sessuale. Sono terrorizzato di non riuscire a costruire qualcosa. Sono terrorizzato dalle malattie. Sono terrorizzato dalla quantità di lavori che vorrei fare, e che qualsiasi cosa io scelga alla fine non mi porti nulla nella vita, niente per cui ritenermi felice e realizzato. Poi mi viene in mente che mi sto lamentando del nulla, che ho amici, ho una bella famiglia, non ho problemi economici. Quindi mi guardo attorno e mi chiedo ancora di più che senso abbia. Poi penso a cosa sia andato storto in me, cosa abbia condizionato la mia personalità così tanto da non riuscire a mischiarmi con tutti gli altri, ma da farmi sentire sempre di più una macchiolina nera in mezzo a un mondo arcobaleno, e questo mi spaventa ancora di più. Sono fottutamente terrorizzato da tutto, ho paura di quello che verrà e il tutto è amplificato da questo odioso compleanno, ne passa un altro e capisco ancora meno di quanto io capissi a 17 anni. Se dovessi raccontare tutto quel di cui sono insicuro perderei l’uso delle dita a forza di scrivere. Ma sono sicuro che questo è il nulla più assoluto rispetto a quello che passano altre persone, volevo solo che qualcuno sapesse che mi sento così e che non so come uscirne, forse solo il tempo me lo dirà.
4 Giugno 2020 alle 13:01 #35647Volontario
ModeratoreCaro Chi.ri.mane,
benvenuto, è un vero piacere accoglierti nel forum
Hai molte domande che ti spaventano e paralizzano, ti va ti provare a dare qualche risposta? A fare almeno qualche ipotesi, a dirci la tua opinione.
Secondo te come si può vivere felici con la consapevolezza che la vita è qualcosa di tanto fragile e incerto?
Cosa potrebbe impedirti di invecchiare con qualcuno, di essere soddisfatto della tua vita, di trovare il tuo orientamento sessuale? E cosa invece lo renderebbe possibile, di cosa avresti bisogno per realizzare i tuoi desideri?
Cosa ti piace invece della vita? Cosa ami fare, quali lavori sogni?
Ci interessa molto.
Speriamo di ricevere presto la tua risposta!
Intanto ti mandiamo un abbraccio e un sorriso, augurandoti una giornata serena
19 Giugno 2020 alle 21:32 #35689Chi.ri.mane
PartecipanteCiao ragazzi, scusate se rispondo così tanto in ritardo. Mi dovete scusare anche perché ho talmente tante cose da cui liberarmi che farò dei salti di argomenti allucinanti, e forse seguirmi non sarà né particolarmente semplice, né particolarmente interessante. Avere qualcuno che si interessa ai miei problemi mi fa sentire ben voluto, ho letto un po’ negli altri thread quello che fate e siete degli angeli. Ho festeggiato due giorni fa quel maledetto compleanno, i miei amici sono stati tanto cari e mi hanno fatto piacere un giorno che per antonomasia mi deprime. Detto ciò rimane sempre quel senso di incompletezza aggiunto alla mia ipocondria. Oggi ho fatto per la prima volta il test HIV (siccome lo stato italiano paradossalmente non permette ancora di farlo sotto ai 18 anni se non con il consenso dei genitori) perché dopo qualche esperienza non particolarmente protetta avevo da ormai un anno una sensazione di ansia costante per questo maledetto test; ora in attesa dei risultati che arriveranno giovedì ho una fifa blu. Sto cominciando a sentire tutti i sintomi che nel tempo sono andato a cercarmi su internet, sono davvero terrorizzato nonostante venga ripetuto come vivere con l’HIV ormai non sia più un problema.
Vivere felici in una vita tanto fragile e incerta mi spaventa tanto. La domanda che mi avete posto è tanto interessante quanto complessa. Una risposta che mi viene da dare è che forse ormai abbiamo perso il senso della morte, e la scomparsa di qualcuno o un avvenimento tragico ci sembrano qualcosa di tanto lontano, che non riusciamo a renderci conto di quanto la nostra vita sia attaccata a un filo di lana, se non più sottile. Forse l’unico modo è godersi ogni singolo momento felice, ma come fa uno come me che si pone problemi pure quando attraversa la strada col semaforo rosso? Vedo i coetanei intorno a me fidanzarsi, uscire, divertirsi, bere, fumare senza preoccuparsi di niente, e in un marasma del genere mi viene da chiedermi se sono l’unico che soffre di questo genere di dubbi. Vorrei tanto essere cresciuto come gli altri, poter dire che vivo alla giornata ma non è così. Penso al domani continuamente, e il pensiero mi fa venire il panico. Ho paura che la gente si stanchi di me, ho paura che io e il mio migliore amico ci troviamo costretti ad allontanarci per gli studi, ho paura di rimanere semplicemente solo. Poi ho paura che facendo un certo lavoro, arrivato a 60/70 anni mi guardi indietro chiedendomi cosa ho fatto della mia vita, e non trovi nessuna risposta. Uno stipendio medio, un aiuto alla comunità nullo, nessuna famiglia, nessuno con cui condividere la vecchiaia, amici allontanati, compagnie dimenticate. E quindi mi viene in mente quello che sarebbe effettivamente il mio sogno, quello di aiutare la gente. Ma poi succede che penso che se faccio il volontario rischio di finire sul lastrico in una società feroce, e quindi torno a macinare pensieri. Torno a pensare a quello che da quando ho 5 anni mi piace: l’informatica. Ma come può l’informatica aiutare concretamente la gente? Dietro ci sono solo grosse multinazionali i cui interessi sono vendere telefoni a 200 dollari in più rispetto all’anno prima. Insomma, come potrete aver capito sono tanto confuso. Voi cosa ne pensate? Come siete arrivati a voler aiutare la gente?22 Giugno 2020 alle 13:53 #35698Volontario
ModeratoreCiao Chi.ri.mane,
nickname brillante ed originale!Non ti facciamo gli auguri per delicatezza ma siamo felici che tu abbia gioito in questo giorno grazie ai tuoi amici, che sono sempre e per tutti uno dei veri tesori della vita di cui avere cura costante.
Siamo rincuorati che noi ti facciamo sentire benvoluto solo ascoltandoti, ma vuoi dire che non hai mai condiviso con nessuno questi tuoi pensieri?
Le tue riflessioni sono profonde e terribili e, credici, non esiste essere umano che non vi sia inciampato almeno una volta nella vita. Arrivano da tempi lontani, immagina cosa dovevano pensare Leopardi, Baudelaire e tanti altri animi eletti.
Hai tante paure, è vero, dici di essere anche ipocondriaco ma sei lucido e sensibile e il “non riuscire a mischiarti con tutti gli altri” potrebbe non essere un difetto ma un pregio che ti rende particolarmente interessante.
Sei innamorato?
Che studi stai facendo?
Cosa dicono i tuoi genitori di questo tuo modo di sentire la vita?Hai fatto bene a fare il test per HIV visto che ormai da un anno provavi ansia per preoccupazioni valide. Speriamo vada tutto bene, davvero.
E’ semplicemente umano essere terrorizzato anche se oggigiorno ci sono malattie ben più temibili.
Ci auguriamo che questo terrore sia servito a convincerti ad avere rapporti sessuali protetti, per rispetto e cura della tua vita.Hai un sogno bellissimo, quello di aiutare la gente!
Non è detto che questo dovrà essere il tuo lavoro, forse si ma ci sono tanti modi per appagare questo sogno.
E poi l’informatica!! Coma sai, l’informatica ha possibilità infinite, anche immensamente utili e se è davvero la tua passione, rincorrila!E per rispondere alla tua ultima domanda, qualcuno di noi è diventato volontario per altruismo, qualcuno perché era ferito e aiutare gli altri fa stare bene prima se stessi, qualcuno perché era tanto confuso e ha provato a vedere se confrontandosi con altre persone i sentieri dei propri pensieri diventavano più luminosi.
Anche tu non smettere mai di cercare la luce ma nello stesso tempo sii clemente con il tuo io diciottenne che ha bisogno di cura, supporto e rispetto.
Cosa desideri davvero Chi.ri.mane?
Che cosa ti dà gioia?Aspettando la tua risposta, ti mandiamo tanti sorrisi
22 Giugno 2020 alle 22:48 #35704Chi.ri.mane
Partecipanteciao ragazzi. Grazie per i complimenti al nick! è liberamente tratto da mio fratello che mi chiama Chiri, che sarebbe Richi girato.
Avete ragione a far fatica a credere che io non abbia condiviso con qualcuno i miei pensieri, ma forse l’anonimato mi aiuta a liberarmi completamente. Caratterialmente sono una persona che si fa aiutare poco, e anche quando ho bisogno di aiuto da questo punto di vista faccio fatica a liberarmi del tutto. Non so se può essere considerato uno “spiccare nel branco” la mia difficoltà a mischiarmi, so solo che ogni tanto vorrei che anche per me fosse semplice, che anche per me risultasse facile scegliere, che anche per me risultasse facile fare cose semplici e inevitabili come crescere. La gente che vedo fuori non mi sembra come me, sembra sicura di sè, sembra che abbia trovato subito la sua strada. E non parlo solamente di adulti, ma anche di miei coetanei: tutti a mostrare i “muscoli” della propria personalità. Eppure mi basterebbe avere la dimostrazione che pure chi si mostra forte e sicuro ha dei momenti di sconforto.
Anche il tema amore mi mette parecchia ansia. Al momento non sono innamorato, ed è diversi anni che non lo sono. Al momento tra l’altro non mi interessa nemmeno particolarmente sapere se lo sarò di nuovo, e se lo sarò di una donna o di un uomo. La questione che più mi preoccupa ora come ora è sapere che le relazioni amorose, l’essere legato a qualcuno da un qualcosa di reciproco mi spaventa. Mi tranquillizza infatti l’idea che se deludo qualcuno, al limite quella persona sarà me stesso; spero di essermi spiegato. In caso contrario sono curioso di sapere i vostri dubbi.
Il prossimo anno frequenterò la quinta liceo a uno scientifico di Bologna. Poi mi piacerebbe laurearmi appunto in campo informatico, immagino ingegneria informatica, ma come avrete avuto l’opportunità di capire sono uno che ha le idee poco chiare.
Davanti ai miei genitori mi sforzo di apparire sereno, anche se molto spesso mi scoprono (potere da genitori o scarse capacità attoriali, non saprei). Quando mi chiedono qualcosa cerco di minimizzare, perchè loro stanno facendo veramente di tutto per me e per mio fratello; migliori genitori non potevo chiederli, davvero, e non si meritano di preoccuparsi per queste cose. Nonostante ciò però loro mi hanno ripetutamente detto di godermi quello che ho adesso, perchè la vita è troppo breve per pensare a quando avrò la loro età -e per quanto da un certo punto di vista mi abbiano rincuorato, dall’altro la loro missione è parzialmente fallita, dicendomi che “la vita è troppo breve per…”- e nonostante abbiano ragione io non riesco a convincermene. Probabilmente è qualche cosa che riguarda il mio subconscio, ma molto spesso quando rimango solo coi miei pensieri finisco per parare lì.
concludo velocemente -ormai è tardi, magari se mi viene in mente qualcosa vi scrivo domani con più comodo- voglio che l’informatica faccia parte della mia vita, perchè ormai è appunto una vita che mi piace, ma non riesco a immaginarmi come possa aiutare la gente, forse il tempo mi porterà consiglio.Volevo infine farvi i miei più sinceri complimenti, perchè siete un forum anche se non particolarmente conosciuto, pieno di tanta gente pronta ad aiutare il prossimo, a partire da voi volontari. Grazie di esistere!
24 Giugno 2020 alle 16:26 #35716Volontario
ModeratoreCaro Chi.ri.mane,
grazie per le belle parole che hai dedicato a noi volontari e grazie di averci dato la tua fiducia e di aver condiviso con noi ciò che tieni nel profondo.
Come mai fai così fatica ad aprirti con gli altri? Hai paura di essere giudicato, non capito, è per vergogna o per sfiducia nei confronti degli altri? Non hai mai incontrato qualcuno con cui condividere i tuoi pensieri?
Come descriveresti il rapporto che hai con i tuoi amici? Da quello che racconti sei circondato da persone che tengono a te. Come ti vedono gli altri? Che idea hanno di te?
Cos’è che ti spaventa tanto dello scegliere? Non sapere a quali risulatati porterà la tua decisione, una sorta di paura dell’ignoto, o più il fatto che ogni scelta comporta inevitabilmente una rinuncia, quindi la paura di perdere qualcosa?
Forse le persone intorno a te non hanno meno paura, semplicemente si lasciano più liberi di sperimentare, di mettersi alla prova, sanno accettare il rischio di sbagliare, di inciampare per poter andare avanti.Come mai hai questa paura di deludere e, di conseguenza, paura di avvicinarti a qualcuno e aprirti, di creare un legame? Pensi che ti sia capitato in passato di deludere qualcuno a cui tenevi? In che modo potresti deludere? Succede a volte che qualcuno invece deluda te? E perchè?
In realtà sembri meno confuso di quello che dici, sai quello che ti piace, quali interessi vorresti portare avanti. Certo non puoi sapere esattamente come andrà il viaggio e dove condurrà la strada che scegli, ma con la tua curiosità e il tuo coraggio puoi percorrerla e scoprirlo passo dopo passo.
Scrivendo “molto spesso quando rimango solo coi miei pensieri finisco per parare lì” ti riferisci all’angoscia per l’idea che la vita sia tanto breve, o al fatto che non sai goderti il presente? C’è qualche stratagemma che usi per smettere di pensare e concentrati invece sul qui e ora?
Scrivici presto!
Un grandissimo abbraccio e tanti sorrisi - AutorePost
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