Disagio interiore e senso di inadeguatezza

  • Questo topic ha 5 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 5 mesi fa da Volontario.
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  • #3333
    123stella
    Partecipante

    Buonasera,

    mi rendo conto che quanto sto per dire (o meglio la mia situazione) non è poi tragica: sono molto più fortunata di tante persone. Eppure mi sento persa in questo ultimo periodo, mi sento come se fossi in mezzo al mare e attorno non ci fosse nulla.

    Ho 23 anni e studio, vivo ancora con i miei genitori. Da quando hanno annunciato il virus mi sono ritrovata a casa, a fare lezione online, come tutti. All’inizio mi sentivo bene, durante il lockdown ho cercato di essere gentile in famiglia poichè ci battibecchiamo spesso e, poichè dovevamo vivere sempre insieme, ho cercato di lasciare le sciocchezze da parte. Tutto è andato liscio finchè il lockdown è finito. Mia madre è tornata a lavoro e mio padre anche, mia madre è spesso nervosa e io non riesco più a sopportare questa situazione poichè non andando in università ho perso un posto tutto mio dove poter evadere dalla mia casa e dove potevo vedere degli amici. Mio padre non parla, vive nel suo mondo fatto solo di lavoro e dei suoi amici e non è mai a casa, non penso sappia grandi cose di me, a natale manda me a prendere i regali per mia madre, perchè lui da anni non sa nemmeno cosa comprarci(basterebbe un mazzo di fiori).
    L’inverno scorso mia madre voleva chiedere il divorzio ma mio padre non voleva ed ora vivono in casa con continui mal umori. Mia sorella pure è rientrata a casa, lei era fuorisede, le voglio bene ma si lamenta sempre.

    In questo periodo ho guardato la mia famiglia, come si comporta e mi rendo conto di quanto io abbiamo molti dei loro difetti; per questo ho cercato di cambiare. Io qui mi sento soffocare, noto tante cose che i miei hanno sbagliato con me, noto come questa casa a volte sia tossica, a volte ti faccia sentire come se ci fosse un buco nero che ti attrae e dal quale non riesci ad uscire. Mi sento sempre triste e nervosa e vorrei non avere nessuno attorno.
    Sento che tutto ciò sta anche impattando sulla mia relazione che, con gli esempi che ho in famiglia, è difficile vivere serenamente, poichè tendo ad avere dei comportamenti che ritengo tossici. Ho il terrore di perdere tutto.

    Sabato, nel tardo pomeriggio, il mio ragazzo mi ha detto che i membri della sua famiglia avevano la febbre: mi sono sentita crollare il mondo addosso. Sabato mattina ero stata da mia nonna e ho paura di averle trasmesso qualcosa. Io sono molto attenta, sono un po’ germofobica e non esco praticamente mai e se lo faccio prendo tutte le precauzioni del caso. Ora devo aspettare fino a lunedì affinchè la famiglia del mio ragazzo chiami l’asl e martedì mia madre farà il tampone (per via del suo lavoro) così lunedì e martedì avrò delle risposte. Mi sono messa in auto-isolamento in camera mia per ora, per stare lontano da tutti e proteggerli. Mi sento male al solo pensiero che loro possano stare male per causa mia, non riesco a sopportarlo, questo pensiero mi fa male fisicamente.

    Vorrei laurearmi presto, sono indietro rispetto ai miei compagni e non riesco a studiare qui a casa, e stasera probabilmente non dormirò nemmeno: mi sento un grosso peso addosso, mi sento schiacciata e sento di non avere nessuno con cui parlare, mi sento sola ad affrontare tutto e qui in casa so di non poter parlare perchè non mi trovo a mio agio a farlo. Mi sento scorrere la vita davanti e vorrei poter avere una casa mia, lontano da qui, dove posso liberare quello che ho dentro, dove non serve fingere che tutto vada bene e non devo cercare di fare di tutto per non ferire le persone.
    Mi sento una fallita perchè ancora non ho una laurea e questo virus mi ha rallentato parecchio e io forse non mi sto impegnando come dovrei. A volte tutto questo sembra solo una marea di scuse per mascherare il fallimento che sono.

    Io mi sento oppressa da tutto, so che sono in grado di superare tutto, il tempo aiuta, ma adesso anche questo problema del mio moroos mi ha aggiunto una preoccupazione: io mi sento responsabile, mi sento uno schifo anche se so che non potevo prevedere tutto ciò. Io mi sento persa e ho paura che per colpa mia le persone soffrano o si ammalino, mi sento addosso una responsabilità immensa, essendo giovane sono un rischio per gli altri, anche per questo faccio molta attenzione. Io non so cosa fare per essere migliore, per smettere di buttarmi giù.. rivorrei la mia vita, vorrei potermi sentire bene e non sempre triste, vorrei sentirmi meno sola e abbandonata, poter urlare al mondo un dolore perenne che sento dentro di me. Io mi sento persa nel vuoto e non so che cosa fare.

    Ho paura di quello che può succedere, ho paura che sia qualcosa di grave, di avere il virus anche io e di averlo trasmesso ai miei. Mi fanno infuriare ma non posso ancora stare senza di loro, penso che per quanto siano pesanti, non si sia mai pronti a stare senza i genitori.
    Lo so che parto sempre pensando al peggio, forse cerco solo di pensare al peggio per non illudermi con scenari positivi ed essere pronta a tutto, non lo so. Non potrei mai vivere sapendo di aver ferito qualcuno, preferirei stare male io piuttosto.

    Che devo fare per superare tutto questo? Come posso fare per smettere di sentire questa perenne ansia per le minime cose (mia madre è iperprotettiva e super ansiosa, indovinate da chi ho preso)? Ho paura, perchè mi sento chiusa nel buio senza alcuna guida per uscire.

    Vi ringrazio molto per la vostra attenzione e vi chiedo sinceramente scusa per la lunghezza del mio messaggio.
    Grazie dell’ascolto.

    #35933
    Volontario
    Moderatore

    ciao 123 stella!
    come va oggi?

    bentornata! e grazie della fiducia che ci dai!

    Da quel che ci scrivi percepiamo le difficolta’ che stai attraversando, le tue preoccupazioni, le tue paure.
    Avere paura del virus, o di contagiare gli altri, ci sembra una paura sana, ed il tuo atteggiamento di rispetto verso gli altri ci sembra molto bello!

    bisogna forse cercare di non avere troppa paura, perche’ la troppa paura ci paralizza.

    Di Certo la notizia che i genitori del tuo fidanzato hanno la febbre ….e’ una notizia che giustifica tutte le tue preoccupazioni!

    Quindi perfette tutte le attenzioni verso i tuoi genitori e tua nonna!

    Non tutto dipende da noi, cioe’ non tutto dipende da te……
    se i tuoi genitori hanno dei problemi giornate di tutti c’e’ questa non dipende certo da te,e poi ora ad appesantire le giornate di tutti c’e’ questa pandemia!

    E’ oggettivamente un periodo difficile, quindi e’ normale che in questo periodo alcune , o molte persone rallentino, non siamo macchine!

    tutto cio’ per dirti, forse potresti essere gentile con te stessa,ed allo stesso tempo fare del tuo meglio!

    Essere gentili, volersi bene….per te che cosa significa?

    aspettiamo le tue riflessioni

    un grande abbraccio ed a presto!


    #35936
    123stella
    Partecipante

    Essere gentili con se stessi penso significi sapersi dare importanza, amarsi e accettare che a volte si ha bisogno di riposare, di staccare dal resto del mondo. Sinceramente non penso che questo sia tutto, credo che mi manchi qualcosa nella comprensione di questo concetto. Sento che io stessa non riesco a fare un passo avanti che mi impedisca di colpevolizzarmi o di rimuginare sulle brutte figure del passato o sui miei errori… quindi forse volersi bene significa anche perdonarsi e accettare di essere delle persone che possono fallire e sbagliare.
    Tuttavia per me perdonare me stessa è qualcosa di estremamente difficile, credo perchè qui in casa gli errori, piccoli o grandi, hanno sempre avuto lo stesso peso e nulla viene mai fatto ”come dovrebbe”, anche se io penso che non importa come qualcosa viene fatto fintanto che il risultato è quello desiderato.

    Io sento molto il senso di responsabilità e anche se a volte avrei voluto fare quelle sciocchezze (stupide ma innocenti) che fanno gli adolescenti, non l’ho mai fatto perchè avevo sempre paura delle conseguenze, questa paura della conseguenza mi blocca sempre, mi porta ad avere un senso di ansia continua verso il mondo.

    In questo caso io ho paura che il mio errore non solo possa far star male gli altri ma possa anche portare gli altri a vedermi in modo diverso e a provare astio nei miei confronti seppur io sia una persona molto attenta.

    #35937
    Volontario
    Moderatore

    Cara 123stella,

    pensiamo che tu abbia centrato il punto e siamo d’accordo con te quando dici che “volersi bene significa anche perdonarsi e accettare di essere delle persone che possono fallire e sbagliare”, di essere quindi ciò che siamo, con i nostri limiti e le nostre difficoltà.

    C’è differenza tra senso di responsabilità e senso di colpa e questa differenza sta proprio nel sapersi accettare, senza giudizio, lasciandosi liberi di essere e di agire, cosa che comporta anche il rischio di sbagliare.

    Per concludere, pensiamo che in questo caso tu non abbia commesso alcun errore.
    Tu stessa dici di essere stata attenta e di aver sempre preso tutte le precauzioni del caso, perciò non hai ragione di sentirti in ansia e di colpevolizzarti.
    La preoccupazione verso i tuoi cari è normale ed è segno di quanto siano importanti per te, ma il loro benessere non dipende da te, come il tuo valore non dipende dal loro giudizio.
    Cosa ne pensi?

    Un grande abbraccio


    #35938
    123stella
    Partecipante

    Capisco ciò che dite ma non riesco a capire come si possa essere più ”consapevoli di se stessi”, ovvero come si possa imparare a scindere il bene per sè dal bene per gli altri.

    Mi spiego meglio: quando avete detto che ”C’è differenza tra senso di responsabilità e senso di colpa” io ho capito che per me questa differenza non è mai esistita, nel senso che per me la responsabilità è saper fare sempre quello che è giusto (nei casi in cui ciò sia evidente) e sbagliare significa che qualcosa è andato “contro la responsabilità” che si dovrebbe avere.
    Ora mi rendo conto che questa mia idea è sbagliata poichè siamo esseri umani e, in quanto tali, imperfetti. Mi sono sempre sentita responsabile e preoccupata per la mia famiglia, perchè i loro malumori mi fanno stare male e ho sempre cercato di far andare bene anche i momenti di tensione (i miei genitori hanno un matrimonio non felice e sono stati sul punto di divorziare). In questi ultimi tempi ho molti problemi ad accettare la situazione che esiste in famiglia e trovo difficoltà soprattutto nel dialogo con mio padre che è qualcosa che non ha un canale e, francamente, dubito lo potrà mai avere.
    Mi sento in colpa a non parlare con lui però mi rendo conto che è una situazione talmente radicata nel tempo che è così e basta. Cerco di fare cose che possono far star bene gli altri, cerco di non dire alcune cose che ho dentro perchè ho paura di ferire le persone e non sempre ce la faccio, quello che accade è che io “urlo” quello che ho dentro alle altre persone e le travolgo, mentre in altri casi non dico nulla e finisce che tutto si riversa su di me a livello fisico, con i soliti dolori da stress.

    Quello che non capisco è: come faccio a rompere questo circolo vizioso di sensi di colpa e contui bisogni di certezze e riconferme? Perchè ho questa paura del giudizio altrui e non riesco a vivere una relazione in maniera sana senza pensare che gli altri stiano come per pietà?

    Ci penso da molto e sto provando in tutti i modi a lavorare su di me ma mi rendo conto che quando cerco di affrontare qualcosa di petto, ad un certo punto non riesco più a gestire la situazione.

    Come posso fare? Pensate che questi comportamenti siano sintomi di una persona un po’ “instabile” emotivamente o sono solo delle cose normali che pensano tutti/tanti? Perchè a volte mi sento diversa e quando cerco di apparire sicura finisco per tendere all’arroganza oserei dire.

    Grazie!

    #35941
    Volontario
    Moderatore

    Ciao 123 stella,

    non è facile vivere ed avere le risposte giuste al momento giusto, Così come riuscire sempre ad agire
    bene, e se c’è una cosa che molti terapeuti consigliano alle persone che si sentono a disagio con gli altri e con se stessi e quella di essere benevoli, di perdonarsi, di volersi bene come si è !

    Solo cosi noi potremmo essere accoglienti con gli altri, così come si presentano.

    Molte volte non riusciamo a volerci bene.
    Prova a pensare, e poi mi dirai se sei d’accordo o meno.
    Come facciamo ad accettare gli altri, se non ci amiamo per primi? se siamo sempre critici ?

    Prima di chiederti se sei instabile chiediti quanto bene ti vuoi?

    Tutti siamo imperfetti, tutti possiamo compiere errori, e se non riusciamo a perdonarci non troveremo la forza di reagire per cercare di riparare dove si può, per cercare alternative.
    Infine come potremmo stare in pace con noi stessi e non abbattersi?

    Fai un bel respiro lungo, 23 anni che bello !!!
    A presto!


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