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Volontario.
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- 29 Dicembre 2020 alle 23:13 #3353
only_me
PartecipanteSalve…
Un mio amico mi ha consigliato di cercare aiuto perché è preoccupato per la mia situazione, e comincio ad esserlo anche io.
Non saprei nemmeno cosa dire sinceramente… Solo che mi sto rendendo conto che qualcosa non va in me
Tante volte, forse troppe, mi trovo a “vivere” momenti di buio totale: in questo caso recente sono più di 2 settimane che non mi alzo dal letto, spesso dormo 12 ore al giorno o più perché sento che così il tempo passi più in fretta, e farlo non mi risulta difficile perché sono sempre stanca sia fisicamente che emotivamente.
Quando mi sveglio la mattina provo un grande senso di angoscia al solo pensiero di dover vivere la giornata, e questo pensiero mi fa piangere tutti i giorni. Ma il pianto non si ferma solo a questo, ma è legato piuttosto al fatto che sento tanta tristezza, quando ho queste cadute non riesco a concentrarmi e questo mi fa sentire in colpa perché tutte le persone si aspettano sempre il massimo da me… Io cerco sempre di nascondere il mio malessere perché a casa ci sono già altri problemi (disturbi alimentari e di ansia) e penso che anche il mio “problema” non sia nulla in confronto a questi. Quando mi sento in colpa poi mi capita spesso di “punirmi” tagliandomi (ho sofferto di autolesionismo e non ne sono mai uscita del tutto) e quindi il circolo vizioso continua… a volte riesco a evitare di farlo, ma il senso di colpa e tristezza non si ferma mai e mi sento proprio soffocare, sento il petto che mi fa male.
Scrivo perché non so come muovermi, vorrei davvero trovare aiuto, magari uno psicologo o qualche specialista… Ma non saprei come e da dove cominciare. Vorrei fare tutto questo da sola per evitare ulteriori disagi alla mia famiglia
Avrei tanto altro da raccontare ma nemmeno io saprei riordinare i miei penso, anche pensare troppo mi stanca…
Ho provato a parlare con i miei amici ma le risposte sono sempre le stesse (tutti stiamo male, tanto passa, sei esagerata, etc…) e quindi ho smesso di aprirmi anche con loro
Ho scritto i pensieri così come mi giravano in testa, non so nemmeno esprimermi…1 Gennaio 2021 alle 11:32 #35988Volontario
ModeratoreCiao Only_me e bentornata sul forum del Sorriso!
Nel tuo messaggio ti sei espressa benissimo!!!
Siamo andati a rileggere il primo post che ci avevi scritto nel 2017, dove lamentavi già gli stessi problemi, e quindi a noi sembra sia molto saggio da parte tua aver preso coscienza che ti serve un aiuto più concreto dell’amico che ti batte la mano sulla spalla e ti dice “passerà”!Dormire (come tagliarsi) è una via di fuga. Da cosa? Per esempio da una vita che sentiamo troppo lontana da quello che intimamente e segretamente vorremmo davvero. Da obiettivi e mete che abbiamo stabilito in passato, magari credendoci o magari per compiacere altri, ma che ora che li viviamo sentiamo che profondamente non ci corrispondono.
E poi il senso di perfezionismo e il senso di colpa ci si mettono di mezzo a complicare ulteriormente le cose.
Quando il dolore ci sovrasta ecco che il corpo ci offre la via di fuga con il sonno. Ma è una strategia di breve periodo. Sei così giovane che non sarà difficile con l’aiuto giusto entrare nel merito, nel profondo del tuo disagio, che non va giudicato meno grave degli altri disagi in famiglia. Ogni disagio è grave per chi lo vive, non si può stilare una classifica e mettere se stessi in fondo: non è giusto e ci peggiora solo le cose, perchè non ci permette di vivere e quindi elaborare il nostro di disagio, che nel tempo invece che migliorare va peggiorando! Non continuare a ripeterti che il tuo problema (che dura almeno da 4 anni!!!) non è “nulla”! Negare i problemi non ha mai aiutato nessuno! La tua anima non ce la fa più a contenere questo dolore, questa distanza da quello che la farebbe davvero felice. Riconoscendo a te stessa il diritto-dovere di prenderti cura di te, stai facendo il primo importante passo verso un nuovo domani! Brava!
Magari vorrai scriverci ancora spiegandoci un po’ meglio perchè e come tu vivi il fatto che “gli altri si aspettano il massimo da te”. Raccontarci qualcosa di più del tuo passato, quando e perchè hai cominciato a sentirti triste e a piangere, parlarci di cosa studi o cosa fai, e della tua famiglia “tribolata”.
Oppure vorresti subito un aiuto pratico, trovare uno psicologo? Se vuoi che proviamo ad aiutarti a trovare un bravo professionista, o un centro specializzato, dovresti darci qualche coordinata di dove abiti e in quale zona potremmo cercare l’aiuto che ti serve. Ci dici che non vorresti parlare dei tuoi problemi in famiglia, hai pensato come da sola potresti pagare il professionista? O avevi in mente un aiuto “pubblico”?
Cara Only_me, non perdere questa determinazione e questa spinta che finalmente emerge da te stessa e che vuole cambiare le cose! Torna presto a trovarci e con tutto il cuore e le nostre capacità ci metteremo al tuo fianco per vedere come “sbrogliare questa matassa”!
Un abbraccio forte, un sorriso e tanti auguri di Buon Anno!!!
1 Gennaio 2021 alle 18:55 #35989only_me
Partecipanteciao e grazie mille per la vostra risposta risposta.
è sollevante leggere parole che vanno oltre le solite risposte sentite in questi anni, lo apprezzo molto.
io sono sempre stata considerata la “roccia” della famiglia, ho sempre questo peso dentro del dover lamentarmi il meno possibile con i miei perchè loro hanno già i loro problemi e quindi loro mi vedono come una “ragazza forte” e me lo ripetono sempre, così come mi dicono che sono il loro orgoglio e che sono la figlia che porta meno problemi a casa. Queste frasi me le dicono da quando avevo 9 anni, quando si sono separati e sono dovuta crescere più in fretta dei miei coetanei: se la maggior parte di loro pensava solo a giocare, io avevo imparato a badare a mia sorella la mattina, prepararla per andare a scuola, cucinare occasionalmente la cena se mia madre non lasciava nulla e a pulire casa con le prime faccende che una bambina di 9 anni può fare. Già in quei tempi avevo capito che la vita delle persone non era rose e fiori, e da lì è iniziato questo mio piccolo pensiero di non creare ulteriore peso ai grandi, anche se essendo piccola ancora potevo permettermi di lamentarmi.
Mi porto tutt’oggi dietro questo peso di responsabilità e, come allora, continuo ad ubbidire a tutto quello che i miei mi dicono, per timore di poter deluderli. Dato questa continua ubbidienza, in famiglia si sono resi conto (e ogni tanto mi ripetono) che non ho il carattere giusto per farmi valere: pur essendo la maggiore di 2 fratelli, non sono mai riuscita a farmi rispettare del tutto, infatti oggi per evitare liti ho deciso di far fare loro quello che vogliono (so che è sbagliato, ma non voglio nemmeno sprecare energie).
Quando ho cominciato le medie ho sofferto di bullismo per due anni a causa del mio aspetto fisico, soprattutto del mio peso, e per il carattere che non avevo. non ho mai parlato di questo ai miei genitori ed è stato in in quel periodo della mia vita che ho cominciato a tagliarmi.
ho smesso di farlo per qualche anno al liceo, fino a quando nel 2017 penso di aver cominciato a sentire il peso di tutto quello che non ho mai detto, ho sentito il peso della responsabilità che avevo anche dati ulteriori problemi tra i miei e di mio padre con la sua ex.
in quel periodo ho cominciato a sfogarmi piangendo, ovviamente di nascosto, e a sentirmi più triste del solito… ma all’esterno mi impegnavo a dare l’impressione di stare bene, ero addirittura considerata la più divertente e casinista del gruppo di amici e mi conoscevano anche perchè, pur di distrarmi dai miei pensieri, ascoltavo i loro problemi e li aiutavo.
Non posso negare di vivere alcuni momenti di pura euforia, se così si può definire: come una montagna russa, arrivano dei momenti in cui mi sento piena di vita, capace di fare tutto e di essere migliore di tutti; quando me ne rendo conto comincio a spaventarmi perchè più è alta la salita altrettanto bassa sarà la discesa, e quindi sentirò ancora di più l’angoscia e la tristezza di cui parlavo, e in questi casi avviene perchè non sono stata in grado di raggiungere gli obiettivi che mi sono posta.
oggi frequento il primo anno di università, studio scienze del servizio sociale, in modo da aiutare magari chi sta peggio di me, sperando di riuscire prima a stare bene con me stessa… infatti sono nel periodo esami e non trovo nemmeno la forza e la motivazione per darli pur essendo tra poco più di una settimanaper quanto riguarda la mia famiglia oggi… a causa della pandemia sono nati diversi problemi: mia madre, lavorando in ambito sanitario, si è dovuta occupare del suo lavoro, quindi noi fratelli siamo rimasti a casa a seguire le lezioni causa lockdown. In questo periodo, evidentemente già mesi prima, mia sorella ha sviluppato problemi di DCA, e questo ha portato litigi tra i miei (mio padre incolpava mia madre per la sua assenza), tra loro e mia sorella e tra noi fratelli.
mio padre non ha avuto un bel rapporto con mia sorella nell’ultimo anno, e mi chiamava spesso per chiedere come stava e allo stesso tempo per lamentarsi perchè “sa che con me si può parlare senza che giudichi”. Dato che mia madre non aggiornava sempre mio padre, lui chiamava me per avere notizie, e io in buona fede raccontavo i successi di mia sorella o le sue ricadute, ma ho beccato delle sgridate da parte di mia madre per questo fatto. In tutto ciò si aggiunge mio fratello e il suo costante essere ansioso per i compiti, per i videogiochi, nei confronti di mia madre…
comunque ho provato a parlare di questo disagio a mia madre, del fatto che mi sento in dovere di aiutare e supportare tutti senza lamentarmi, la sua ripsosta è stata “questi sono problemi di noi genitori, non preoccuparti” (e che potevo dire oltre che un “ok”?)mia sorella e i miei parlano già con uno psicologo per il suo problema, e dice che prima o poi tutti dovremmo farci vedere. Ma io non ce la faccio più a stare male, ho chiesto qualche parere ad altre persone e mi hanno informata dei consultori famigliari, ma non so se possano sentire anche problemi di questo tipo (ho letto che si trattano tematiche di violenza domestica, aborto, problemi famigliari e di coppia). Io vivo a Segrate, ma non ho trovato nulla su internet e sarei più comoda a raggiungere Milano, opterei per una struttura pubblica dato che ho smesso di lavorare sempre per la mancanza di forza per affrontare le giornate, ma se fosse necessario ho qualcosa messo da parte per eventuali emergenze.
scusate se ho scritto così tanto, ho cercato di individuare i punti fondamentali per riuscire a spiegarmi al meglio.
grazie ancora per la disponibilità.3 Gennaio 2021 alle 14:13 #35990Volontario
ModeratoreCara only_me
ti vogliamo prima di tutto dedicare questa frase di Alejandro Jodorowsky che sembra stata scritta apposta per te
“Dietro ogni disagio c’è il divieto di fare qualcosa che desideriamo o l’obbligo di non fare qualcosa che desideriamo. Ogni cura esige la disobbedienza a questo divieto o a quest’ordine”Che ne pensi? Ci avevi mai pensato?
Qualsiasi lavoro psicologico tu voglia intraprendere, non potrà prescindere dal reindirizzare la tua volontà, sedare il tuo “genitore interiore”, disubbidire al “ruolo, all’incasellamento” che ti trascini dietro da quando avevi 9 anni e che ti ha impedito finora di esprimere te stessa e ti fa piangere tutti i giorni.
Se da una parte i tuoi ti dicono che sei forte come una roccia, dall’altra ti fanno notare che il tuo timore di deluderli (che succederebbe di grave se dopo aver così tanto obbedito li dovessi ogni tanto non soddisfare?) non ti rende adatta a farti valere. In pratica, ti descrivono come disarmata nei confronti della vita, eppure non sembrano fare il collegamento con la LORO responsabilità, per come ti hanno cresciuta…
Fintanto che tu vorrai restare incasellata, fintanto che considererai valida l’etichetta che ti è stata appiccicata fin da piccina, tu non ti stai dando il permesso di essere ciò che davvero sei indipendentemente dalle altrui aspettative!
Questo sarà probabilmente per te lo scoglio da superare, capire che per essere quello che loro vogliono, stai rinunciando ad essere te stessa, alla felicità e all’entusiasmo propri dei 20 anni.
Non credi di aver già fatto abbastanza e che potresti forse ora concepire per te un ruolo e un futuro diverso?
Secondo noi, visto che tua sorella va già dallo psicologo, e che i tuoi dicono che prima o poi lo dovrete vedere tutti, potresti approfittare per chiedere di vederlo anche tu. Sarebbe un ottimo primo passo consentirti di esistere fuori dall’incasellamento familiare che fa di te l’unica che NON PU0′ MAI avere problemi. Se proprio ancora ti senti titubante ad ammettere che anche tu sei “umana”, potresti prendere come scusa il fatto che vuoi contribuire a migliorare i rapporti familiari, visto che ci dici che i tuoi genitori ti mettono in mezzo tra le loro cose, stante che tua mamma non dice tutto a tuo papà, e che quando tu lo aggiorni, ti becchi pure il rimbrotto per esserti inserita.
In ogni caso, secondo noi, continuare a tacere, a nascondere le tue tristezze, i pianti, i tagli e i problemi, non serve a niente altro che ad alimentare il “mito” della ragazza perfetta aggiungendo distanza tra l’immagine e la verità, (magari non ci hai mai pensato ma nessuno è perfetto a questo mondo!!!) che è proprio la scatola che ti tiene prigioniera. Quindi noi vorremmo esortarti ad aprirti, perchè non cadrà il mondo se anche tu devi andare per un periodo dallo psicologo. Se per una volta non sei tu la roccia della famiglia. Che ne dici?
Per quanto riguarda i consultori familiari, ti passiamo il link a quelli di milano https://www.serviziterritoriali-asstmilano.it/servizi/consultori-familiari/ ma non possiamo nasconderci che un professionista privato che già ha la fiducia della famiglia, tende di solito ad essere più dedicato ed efficace. In ogni caso i consultori prendono in carico e si occupano dei problemi psicologici individuali (il cosiddetto psicologo della mutua).
Ci farà molto piacere sapere che ne pensi delle nostre parole e suggerimenti e ti aspettiamo presto di nuovo qua sul forum!
Un grande abbraccio! - AutorePost
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