Ho paura di uscire (e non è la canzone di salmo)

  • Questo topic ha 3 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 3 anni, 6 mesi fa da Volontario.
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  • #3427
    Fra671
    Partecipante

    Ciao,
    Sin da piccola ho avuto dei problemi psicologici (difatti sono andata dallo psicologo) e la maggior parte sono stati risolti ma alcuni me li porto ancora dietro, oppure sono soltanto l’evoluzione dei miei vecchi problemi che cambiano insieme a me in relazione alla mia età.
    Ho 19 anni adesso, sono in vacanza e, invece di godermi le serate in spiaggia con i miei amici (dato anche che d’inverno sono sempre chiusa in casa con zero vita sociale) io me ne sto a casa perchè, sembra stupido da dire, ho paura di uscire. Ho paura di uscire perchè ho paura di stare male mentre sono fuori (la mia più grande paura è sempre stata quella del vomito, di vomitare e di vedere vomitare qualcuno). Ogni volta in cui esco (la sera specialmente mi capita) ho come la sensazione di non sentirmi bene e questo mi blocca, soprattutto col mio ragazzo che è qui al mare con me: non riesco a stargli vicino perchè mi sento male.
    I miei amici giustamente sono anche scocciati dal fatto che continuano a chiamarmi e io non esco.
    Non sopporto più questo problema, per favore datemi delle dritte.
    Vi ringrazio

    #34816
    Volontario
    Moderatore

    ciao Fra671!

    grazie per averci scritto!

    Siamo qui per confrontarci con te,…..poi le dritte …speriamo che le potrai’ trovare tu con le tue risorse.

    Raccontaci , se ti va ,qualcosa in piu’ della tua vita, studi?
    Raccontaci che cosa ami fare, cosa fa’ battere forte il tuo cuore,oppure del tuo ragazzo, e di come passi il tempo quando esci con i tuoi amici.

    oppure dicci quel che piu’ ti fa’ piacere…

    un abbraccio
    a presto


    #34821
    anna09887
    Partecipante

    ciao!
    Non so se leggerai mai questo messaggio.
    volevo solo dirti che io ho avuto il tuo stesso identico problema,con la stessa paura unita però ad altre quali paura di un infarto o di una crisi epilettica.
    è cominciato tutto in prima liceo verso la fine dell’anno scolastico. una mattina tranquilla si è trasformata nell’incubo che ha condizionao due anni di vita. ero seduta ed inizio a sentirmi poco bene, sentivo le gambe intorpiite e uno strano bruciore allo stoaco. probabilmente era solo ansia ma ho iniziato ad autoindurmi panico ed ansia. ho associato questa picola sensazione di ansia in un inizio di crisi epilettica. questo perchè una volta, in terza media, una ragazza che faceva con me francese (epilettica) ebbe una crisi nel mezzo della lezione. io ho assistito alla crisi e a quando la professoressa piangeva chedendo aiuto. quell’episodio mi ha marcato molto ma fino a quella mattina non avevo mai associato i miei malesseri ad una crisi epilettica. riprendendo il discorso, panicando un po’ sono uscita di classe e poi tutto è passato. ma da quel giorno avevo paura di sentire quella sensazione di nuovo perchè la associavo ad una crisi epilettica. ho passato tutto l’ultimo mese di scuola nella paura, andando spesso in bagno cercando di calmarmi. non riuscivo a capire come quella sensazione arrivasse solo in quell’ambiente, solo al momento di sedermi e di sapere di essere confinata in un ambiente a me non sicuro dove avrei potuto potenzialmente sentirmi male. l’estate è stata condizionata da questa paura anche se l’apice l’ho raggiunto nel 2019. andavo in seconda liceo ed ogni santo giorno ero costretta ad uscire di classe a causa dei terribili sintomi ansiosi che sempre continuavo ad associare ad una crisi epilettica. mi trasicnavo dietro una delle mie amiche che cercava di calmarmi mentre avevo anche l’ansia di far arrabbiare i professori, che non sapevano cosa avessi. finita la scuola è iniziato l’inferno. questa estate, o almeno la metà, è stto il periodo peggiore della mia vita. non uscivo, non vedevo nessuno e davo buca a tutte le mie amiche. ho iniziato ad avere paura di un infarto o di una crisi epilettica pure quando stavo a casa e le cose sono andate di male in peggio. sono partita in vacanza al mare con mia sorella e mia madre ed un pomeriggio al mae ho avuto il mio vero e proprio attacco di panico. ho fatto salire gli scalini che conducevano alla spiaggia a mia madre con me e ho iniziato a panicare. credevo che sarei morta, miridevevo negli ultimi istanti di vita. quando avevo quest’ansia ho sempre fatto in modo di farla passare facendomi del male. nel senso, migrattavo fio a farmi uscire ilsangue o con il rasoio mi tagliavo sulle gambe per cercare di concentrarmi su qualcos’altro. ma quel giorno non ha funzionato. ho raggiunto l’apice dell’attacco dopo venti minuti e poi a poco a poco l’ansia è scesa. da lì non uscii nemmeno sotto tortura. così mia mamma si è resa conto del mio problema e mi ha portata da una psichiatra. il primo incontro è stato un disastro in quanto ebbi un attacco di panico di fronte a tutti e ci mise mezzìora mia madre a calmarmi. però mi prescrisse dei farmaci anche abbastanzi tosti che io inizialmente non volevo prendere perchè ho sempre odiato quei tipi i farmaci che ti autoregolano l’umore e lìansia ma mi sono stati utilissimi. a poco a poco ho iniziato a stare meglio. ho iniziato da sola una sorta di terapia psicologica. mi soni detta giornalmente” da due anni ogni volta che esci pensi che ti sentirai male o hai paura di vedere qualcuno sentirsi male. però non è successo. so che è difficile , te lo conceo, so che sono solo frasi fatte ma devi riuscire ad uscire da quella maledetta bolla che ti sei costruita. ti sei confinata in un buco di casa. vedi gli altri uscire e divertirsi, vedi gli altri nin avere paura. li invidi. ogni volta che esci guardi tutte le potenzili uscite o pensi a cosa fare se ti sentissi male. ma non lo vei che sei tu stessa ad autoindurti tutto? fa paura solo la porta di casa e non sarà facile riprendere la vita di prima, dove uscivi a sola e facevi tutto. ma se vuoi veramente vivere devi uscire perchè più resterai confinata nel tuo stato mentale più peggiorerà la situazione.” così ho raggruppato tutto il coraggio che avevo. sono uscita la prima volta con mia madre . per dieci minuti. per gli altri potrebbe sembrare una barzeletta visto che pare ovvio uscire di casa ma per me è stato bellissimo. ho ritrovato a poco a poco il gusto di stare fuori. non mi sono mai piaciute le persone ed in particoar modo la folla. ma il 5 agosto sono partita per parigi con mio padre per due settimane. credevo sarebbe stato l’inferno. invece portando l’attenzione verso altre cose mi distraevo. certo la paura c’è sempre, ma non è più antagonista. è solo una comparsa noiosa. ma non prende più il sopravvento. tiposso dire che da stare in casa col panico di morire sono riuscita aprenere un aereo e la metropolitana e anche iltrenoe a stare fuori tutto il giornoe ad andare nei musei.
    e ieri sono riuscita ad uscire da sola. ero terrorizzataed inzialmente non riuscivo ad attraversare la soglia di casa. ho messo la musica . mi sono distratta. poi ho sentito l’ansia arrivare. ho ignorato tutto. è stato davvero difficile lo ammetto. ma alla fine, pensando che la prima volta sarà così. sarà pieno di paure. magari anche la seconda. magari la terza un po’ meno, la quarta potrò andare più lontano e più a lungo.
    scusa per il poema. volevo dirti che non esistono le parole magiche per far smettere tutto. tidico però che in primis delle medicine( sotto consiglio del tuo psicologo o psichiatra) possono essere utili, fidati di me che ho sempre ripudiato qualsiasi tipo di medicina anche perchè ero torrorizzata dal fatto che potevo esserene allergica e sarei morta di shock anafilattico( già le so tutte le cose brutte che possono succederti). in secondo luogo io ti dico che siamo tutti diversi e con paure diverse(parlando di coloro che non riescono ad uscire di casa). io ti dico di iniziare lentamente. fatti un esame i coscienza. vomitare quante volte accade realmente alle persone. è dovuto a cosa? non puoi vomitare senza un fattore eclatante. e lo senti se non stai bene. so che la paura arriva solo una volta che sei uscita. io non so come aiutarti se non raccontanoti cosa ho fatto io sebbee abbia acnora tanta strada e l’ansia non è sparita del tutto. pittosto impari a pco a poco a controllarla.
    se vuoi scrivimi spero riuscirai di nuovo a goderti la vita perchè dai, so che è frustrante sentirlo perchè non sei te che ti confini in casa ma le paure, ma pensa a quanto sia stupido privarti di piaceri ed esperienze per una paura irrazionale e codarda.

    #34863
    Volontario
    Moderatore

    Ciao anna09887 ! :-)
    Benvenuta e grazie per la tua preziosa testimonianza che potrà essere di grande aiuto a Fra671 perché tu hai vissuto il suo stesso problema e pian piano l’hai superato.
    Cosa apprendiamo dallo scritto di anna09887 ?
    Innanzitutto che non ci sono problemi insormontabili ma che ognuno deve trovare la propria strada per superarli (può essere lo stesso percorso di anna09887, qualcosa di simile o qualcosa di diverso) e, soprattutto, che qualsiasi processo di “guarigione” è lungo, a volte tortuoso, a volte prevede delle cadute ma è l’unico percorso risanante.
    Fra671, ti va di condividere con noi ed anna09887 le tue impressioni sulla sua testimonianza ?
    Un abbraccio a tutt’e due !
    :cheer: :cheer: :cheer: :cheer:


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