Il cuore dice sì, la testa dice no.

  • Questo topic ha 5 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 6 mesi fa da Volontario.
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  • #3323
    ElenaSeaK
    Partecipante

    Salve, sono una ragazza di 22 anni e sto da nemmeno 5 mesi con un ragazzo di 32.
    Questa grossa differenza d’età fa sì che mentre lui già vive da solo, lavora da 10 anni, e paga un mutuo con i suoi soldi, oltre che tutte le spese che una casa soprattutto se si vive da soli dà… io non ho nè un lavoro nè la patente e mi ritrovo ad essere molto poco indipendente, ma su questo tornerò dopo.
    Già da un po’ di tempo lui mi ha fatto capire che vorrebbe che mi trasferissi da lui, e nell’ultimo mese diciamo che la proposta è diventata più esplicita ed “insistente”: insistente tra virgolette perché non mi sta mettendo fretta sul trasferirmi da lui, ma anche solo scherzando mi dice spesso che vorrebbe.
    Ora… la mia risposta è stata più volte un “No, è troppo presto”, ma inevitabilmente mi sono accorta che mi ritrovo spesso a pensarci ultimamente, al fatto che comunque mi piacerebbe.
    Premetto che anche solo perché da una parte la mia testa sta prendendo in considerazione la cosa mi sento una stupida e un’immatura. Come posso dopo pochi mesi pensare di andare a convivere, io che un ragazzo sino allo scorso anno nemmeno lo volevo avere?

    Ma ora arriviamo ai dettagli della mia situazione, che non è proprio delle più semplici e questo rende la decisione ancora più complessa.
    Purtroppo sono affetta da disturbo borderline di personalità e per questo da due anni vivo in una comunità psichiatrica (ovviamente il mio ragazzo sa tutto della mia situazione), ovviamente ho in atto un percorso a tempo determinato, anche se non so ancora quando verrò dimessa.
    Ora… cosa comporta questo?
    1) Ho dei permessi limitati per uscire e vedere chi voglio, che sono ulteriormente limitati ora con la situazione covid. Quando eravamo in zona gialla o arancione potevo vedere il mio ragazzo due volte a settimana per qualche ora, adesso che siamo in zona rossa ovviamente non ci possiamo vedere per settimane. Tuttavia dato che la comunità ha paura di un possibile focolaio in teoria quando vedo il mio ragazzo non ci potremmo nemmeno toccare o guardare senza mascherina… ovviamente non rispettiamo queste regole, sarebbe impossibile… ma non nego che questo mi fa sentire in colpa verso la comunità e se ci fosse un focolaio in futuro in comunità mi sentirei subito responsabile.
    Questo è un primo grosso motivo che mi spingerebbe a dire di sì al mio ragazzo: per poterlo vedere di più e senza dovermi sentire in colpa.
    2) Ho poca libertà, al di là dei permessi… per fare qualsiasi cosa devo chiedere il consenso alla comunità praticamente. Vorrei poter essere più libera, indipendente, autonoma.
    Inoltre sono stanca di tutte le regole e le restrizioni a cui devo sottostare dopo due anni che sto qui. Vorrei un posto mio, senza essere circondata sempre da tante persone (a meno che non mi rinchiuda nella mia piccola stanza), anche solo un po’ più di spazio e libertà su come pulire le mie cose, i miei spazi… sembrano piccole cose ma credetemi che non sono da dare per scontate.

    Però ci sono anche vari contro.
    1) Ho paura. Insomma stiamo assieme da poco, ci sono quindi tante possibilità che conoscendosi nei dettagli quotidiani si possa cadere in discussioni banali ma fatali, nel senso… che minano il rapporto piano piano sino alla rottura. E se rompessimo? Beh non potrei certo tornare in comunità dopo aver dato le dimissioni, dovrei tornare a casa di mia madre… e direi che sarebbe ben peggio.
    2) Sono pronta a lasciare la comunità? Non voglio lasciare un luogo di cura prima di essere “guarita”, o comunque sufficentemente stabile. L’ultima grossa crisi è terminata ad ottobre del 2020 quindi non posso dire ” è anni che non ho crisi, sono guarita”. Certo… negli ultimi mesi sto molto meglio e ho fatto molti cambiamenti… anche solo iniziare a studiare per prendere la patente e iniziare a cercare un lavoro… che prima sembravano cose inaffrontabili… però se avessi un altra crisi saprei affrontarla senza avere dei medici attorno? Riuscirei a chiamare chi di dovere per farmi aiutare? Questo non lo so.

    La valutazione che ho fatto io è la seguente:
    1) Aspetto di prendere la patente così sono libera almeno negli spostamenti, tipo per contribuire a fare spesa e commissioni.
    2) Aspetto di trovare un lavoro anche solo part time, in modo da poter contribuire un minimo alle spese almeno delle bollette (anche se lui dice che questo non è un problema).
    3) Siccome i due punti precedenti non si realizzeranno prima dell’estate, mi do’ ancora qualche mese per pensarci e per vedere se ho delle crisi.
    4) Ne parlo con la comunità e chiedo se loro mi vedono pronta per le dimissioni e se eventualmente posso fare un periodo di prova prima di essere dimessa definitivamente.

    Voi invece cosa ne pensate di tutto questo?
    Scusate se ho scritto tantissimo… ma grazie a chi si prenderà la briga di leggere e rispondermi.

    #36084
    Volontario
    Moderatore

    Ciao ElenaSeak,
    benvenuta nel nostro forum e ti leggiamo e rispondiamo molto volentieri.

    Ti sei espressa chiaramente e comprendiamo veramente la battaglia del vado? è giusto? cosa è meglio fare? Visto i vari problemi che tu hai saputo ben esporre.

    La voglia di stare con il proprio ragazzo è comprensibile, ma bisogna riflettere molto bene, la convivenza è bella ma in alcuni momenti è anche difficile.
    Questo pensiero lo diremmo a tutti, non solo a te , però a maggior ragione, tu devi essere cauta.

    Siamo d’ accordissimo su tutti i quattro punti della tua valutazione. Fare un passo alla volta è una buona tecnica d’azione.
    Davanti a qualsiasi problema non bisogna avere fretta, soprattutto di fronte a problemi affettivi e di salute.

    Parlane con lui, anche perché cinque mesi sono veramente pochi e siete innamorati.
    L’innamoramento fa sembrare tutto facile, gli entusiasmi non fanno vedere gli ostacoli che però ci sono e devono essere valutati molto bene.

    Il punto 3 della tua valutazione è giustissimo, e ci fa capire la tua capacità di stare con i piedi per terra, e il punto 4 sarebbe veramente buona cosa se fosse possibile, perché per te è una possibilità di poter eventualmente tornare indietro . Questo punto è molto importante e dovresti parlarne in comunità chiaramente.

    C’è una figura di riferimento verso la quale hai fiducia?

    Aspettiamo di conoscere cosa pensi e ti aspettiamo :-) :-) :-)


    #36086
    ElenaSeaK
    Partecipante
    wrote:
    La voglia di stare con il proprio ragazzo è comprensibile, ma bisogna riflettere molto bene, la convivenza è bella ma in alcuni momenti è anche difficile.
    Questo pensiero lo diremmo a tutti, non solo a te , però a maggior ragione, tu devi essere cauta.

    Beh certamente non mi aspetto che la convivenza sarebbe un qualcosa di tutto rose e fiori.
    Soprattutto all’inizio immagino ci sarebbero molte difficoltà perché ci si imparerebbe a conoscere nei minimi dettagli, in tutte le sfaccettature, abitudini e difetti.
    Questo sicuramente non è un aspetto che non prendo in considerazione.

    wrote:
    Il punto 3 della tua valutazione è giustissimo, e ci fa capire la tua capacità di stare con i piedi per terra, e il punto 4 sarebbe veramente buona cosa se fosse possibile, perché per te è una possibilità di poter eventualmente tornare indietro . Questo punto è molto importante e dovresti parlarne in comunità chiaramente.

    Ne ho parlato con la psicologa che mi segue in comunità, ma soprattutto con un’altra operatrice con cui mi trovo decisamente meglio che con la psicologa e infatti la “chiacchierata” con lei è quella in cui sono riuscita a dire tutto più nel dettaglio.
    Il problema è che la situazione covid non permette ora di fare un “percorso di sperimentazione” come potrebbe essere fare qualche giorno a settimana a casa del mio ragazzo.

    Devo dire che sono molto sconfortata dalla situazione e il desiderio di potermi lasciare andare ad un “sì” alla proposta del mio ragazzo si fa forte.
    Sono sconfortata perché la situazione covid unita al fatto che sono in una comunità rende tutto molto difficile.
    Ora che siamo in zona rossa per almeno un mese (sperando che non prolungano ulteriormente la cosa) non ci vedremo, e a distanza di due settimane già la cosa si sta mostrando ardua.
    Sto cercando di impegnarmi le giornate come posso, ma comunque il pensiero di non poterlo vedere per almeno altre due settimane mi manda molto nello sconforto.
    Non solo, se anche dopo queste due settimane tornassimo zona arancione, comunque abbiamo la possibilità di incontrarci solo a casa di un suo parente dopo che il mio ragazzo esce da lavoro (lavora nel comune in cu sta la comunità, ma vive fuori), con la conseguenza di non avere spazio per un minimo di intimità… che può essere coccolarci o parlare di cose private, o comunque stare da soli.
    L’unico spiraglio di luce lo vedo quindi nella zona gialla -che comunque non è lontanamente auspicabile data la situazione nella mia zona-, ma anche in zona gialla avremmo le ore contate perchè sinchè resto in comunità ho permessi sporadici e brevi al momento anche per evitare un prolungato contatto esterno per prevenzione da covid.
    Come posso consolarmi da tutta questa situazione? Non vedo una soluzione…

    Per non parlare poi del fatto che il mio rapporto con la comunità si sta lentamente incrinando perchè sempre più spesso mi tocca mentire a coloro che mi seguono qui.
    Mi tocca mentire dal momento che mi è stata fatta una richiesta pressochè impossibile, ovvero di non avere alcun tipo di contatto nemmeno col mio ragazzo quando ci vediamo, che sia un bacio o una carezza, perchè altrimenti rischio di portare il covid in comunità, dove ci sono altre persone di cui varie in fascia a rischio.
    Purtroppo però, per quanto io mi possa sentire in colpa dopo, per quanto mi possa sentire responsabile di un eventuale focolaio all’interno della comunità, per quanto possa aver paura del possibile risultato ogni volta che mi fanno il tampone (ogni due settimane)… tenere le complete distanze dal mio ragazzo quelle poche volte che ci vediamo mi è impossibile.
    Ma come si fa…? Come si fa a non darsi nemmeno un abbraccio, una carezza o un bacio?
    Eppure sinchè sono qua devo sentirmi in colpa quando succede… devo aver paura di contagiare molte altre persone, e devo mentire alle persone che mi danno fiducia (gli operatori della comunità) e a cui io dovrei darne.

    #36089
    Volontario
    Moderatore

    Buongiorno Elenaseak!
    Ci hai raccontato del tuo sconforto per le difficoltà tue personali e quelle oggettive dovute al Covid.
    Ci pare che tu stia attraversando un periodo di vita importante!

    Ci sembri un donna giovane ma già saggia e
    e con profondità d’ animo.

    La scelta spetta a te, quel che possiamo fare noi è confrontarci con te, e darti il nostro punto di vista .

    Noi pensiamo che il tuo percorso in comunità sia molto importante per te , e per il tuo futuro,se tu stai bene puoi scegliere cosa fare in libertà,inoltre ci sembra di poter aggiungere che se il tuo ragazzo ci tiene veramente a te sarà disposto ad aspettare.
    Amare non vuol dire volere il bene della persona che amiamo?
    Potrebbe essere questo il tempo opportuno per conoscervi meglio?
    Sentirsi al telefono è sempre possibile….
    Pensate che l’ unico modo per vedere se state bene insieme sia provare a convivere?
    Noi pensiamo che tu ed il tuo ragazzo potreste
    nelle difficoltà, attraverso il dialogo, conoscervi meglio,scoprire cosa desiderate dalla vita di coppia ecc…. Ecc….
    Questo, però ,e ciò che pensiamo noi!
    E tu…..?

    Un caro saluto


    #36096
    ElenaSeaK
    Partecipante
    wrote:
    Noi pensiamo che il tuo percorso in comunità sia molto importante per te , e per il tuo futuro,se tu stai bene puoi scegliere cosa fare in libertà,inoltre ci sembra di poter aggiungere che se il tuo ragazzo ci tiene veramente a te sarà disposto ad aspettare.
    Amare non vuol dire volere il bene della persona che amiamo?

    Certo che è disposto ad aspettare, inoltre quando gli ho fatto notare che stava aprendo il discorso un po’ troppo spesso si è scusato e ha smesso praticamente di farlo, dicendomi che per lui la cosa importante è che io stia bene.

    wrote:
    Sentirsi al telefono è sempre possibile….
    Pensate che l’ unico modo per vedere se state bene insieme sia provare a convivere?
    Noi pensiamo che tu ed il tuo ragazzo potreste
    nelle difficoltà, attraverso il dialogo, conoscervi meglio,scoprire cosa desiderate dalla vita di coppia ecc…. Ecc….

    Certo sentirsi è possibile ma non è la stessa cosa che vedersi, o ancora meglio di vedersi senza avere l’ansia.
    Inoltre non penso affatto (e nemmeno lui) che l’unico modo per vedere se stiamo bene assieme sia provare a convivere, o comunque non è per questo che andrei a convivere se lo decidessi.

    wrote:
    Questo, però ,e ciò che pensiamo noi!
    E tu…..?

    Più che dirvi cosa ne penso, scriverò qui di seguito cosa è “successo” la settimana appena passata e vi porrò -alla luce di quanto successo- un altro quesito… o meglio vi chiederò di darmi un consiglio.

    Domenica 14, alla luce di giornate davvero pesanti da passare chiusa in comunità senza poter fare quasi nulla, e alla luce della mancanza del mio ragazzo ho deciso di andare a casa sua per una-due settimane.
    Due giorni prima sentendomi così giù il mio ragazzo mi aveva proposto di andare da lui per un po’, non definitivamente dato che non me la sentivo e non voleva insistere su questo, ma temporaneamente per superare la zona rossa con un po’ più di leggerezza. Avevo parlato della proposta con la comunità, che mi aveva fortemente sconsigliato la cosa anche perchè una volta di ritorno in comunità per una sicurezza della comunità (giustamente) dovrò fare 2 settimane chiusa in camera.
    Tuttavia alla fine ho deciso di accettare questa proposta del mio ragazzo, pur avendo mille timori e non essendo sicura di star facendo la cosa giusta.

    Il giorno dopo la mia scelta la comunità mi ha convocata a un colloquio con la psichiatra in cui abbiamo parlato di come potevano venirmi incontro nella mia scelta, e hanno deciso -chiedendo il mio consenso- di venire a trovarmi un 20 minuti ogni giorno qui a casa del mio ragazzo.

    Dopo una settimana passata qui devo dire che -almeno per ora- nessuna delle mie paure si è resa concreta. Qui sto davvero bene sia quando sono con il mio ragazzo (guardiamo film e serie, giochiamo alla play e a giochi di società, facciamo passeggiate su per i colli dove non c’è nessuno, insomma ci svaghiamo assieme oltre che fare la spesa, le commissioni e le coccole insieme), sia quando sono da sola (pulisco e riordino, cucino quando lui non c’è anche qualche dolce, cosa che adoro fare ed era da tanto che non facevo, coccolo la gatta, guardo serie su netflix, e ho notato anche che come igiene personale riesco a farla con più serenità avendo un bagno non in comune con non so quante altre persone).
    Le visite degli operatori della comunità le trovo superflue, servono solo a loro a monitorare come sto giorno per giorno. Per carità, non mi scocciano, ma nemmeno ne sento il bisogno.

    Comunque ho deciso di stare qui ancora parlandone prima col mio ragazzo (che comunque è felice della cosa) e poi con la comunità. Quest’ultima mi ha detto che più di due settimane fuori dalla comunità non posso stare in quanto per regolamento… se non c’è “frequentazione” allora il posto torna vacante, e quindi potrebbero far entrare un’altra persona al mio posto.

    La scorsa settimana mi è davvero volata – certo era la prima quindi è normale – ma mi sono sentita così bene e libera, mi sono sentita a casa e non in un “posto in prestito”… che pensare di tornare in comunità mi fa sentire la cosa come una costrizione, un peso, un’imposizione, perchè io davvero non vorrei.
    Allo stesso tempo però non sono sicura di lasciare la comunità definitivamente.
    Magari non sono pronta.
    Inoltre per almeno altri due mesi circa non avrò la patente (ho appena passato la teoria) e quindi tranne brevi passeggiate per andare a buttare il pattume, dipendoerei esclusivamente dal mio ragazzo per gli spostamenti.
    E questi sono solo i problemi principali…

    Eppure se solo penso a tornare in comunità mi viene quasi il magone…
    Cosa mi consigliate di fare? O su cosa mi consigliate di riflettere per prendere una decisione?

    #36098
    Volontario
    Moderatore

    Ciao Elenaseak,

    comprendiamo che la vita in comunità sia faticosa e ti sta stretta. Comprendiamo il tuo disagio e il tuo magone.
    Lasciare però la comunità in modo definitivo ci sembra prematuro.

    Chiaramente non puoi confrontare la vita di questi giorni con il tuo ragazzo e la vita in comunità .
    Però riflettici, tu stessa pensi che forse ti servirebbe ancora un periodo in comunità.
    Abbiamo notato che la comunità ti ha ascoltato e ha saputo trovare una via per la tua richiesta,
    continua a mantenere un dialogo con loro.
    Potresti allora temporeggiare, dandoti dei tempi, magari fino al raggiungimento della patente, per decidere quale scelta fare.

    Vedi, noi possiamo confrontarci con te, ma non è giusto dirti cosa fare. Certe responsabilità
    sei tu che devi prenderle. Valutando che alcune scelte saranno definitive e non potrai tornare indietro.

    I saggi dicono : “la fretta è cattiva consigliera” oppure “per raggiungere la meta non bisogna correre, ma con un passo dietro l’altro”.
    Certo ci vuole pazienza, e la pazienza è la virtù dei forti!
    Tu Elenaseak sei forte !

    A presto!


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