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Volontario.
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- 20 Dicembre 2018 alle 15:01 #5834
serena_charlotte
PartecipanteCiao a tutti, mi chiamo Serena e ho 21 anni. Vi scrivo perché è da parecchio tempo che vorrei andare da uno psicologo, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo, perché c’è qualcosa che mi blocca e mi impedisce di farlo. Allora ho pensato che mi avrebbe aiutato un po’ parlare con voi e altri membri del forum. Cercherò di essere il più breve possibile ma ho tante cose da raccontare :blush:
Come ho scritto nel titolo, sono arrivata ad un punto in cui non ho più voglia di vivere: non ho voglia di uscire di casa, di fare sport, guardare film o leggere, di vedermi con qualche amica… Sono sempre stanca e vorrei passare le giornate a dormire. In pratica vivo chiusa in casa, esco solo per portare fuori il cane. Vorrei avere una vita normale, uscire con gli amici, avere un ragazzo, prendere la macchina e andare da qualche parte ma non l’ho mai fatto e non lo farò mai. Io credo di non essere adatta a questa vita, chi fa tutte queste cose ed è felice è perchè era destinato a nascere e ha i geni giusti. Io no, sono fuori posto, mi dà fastidio tutto, odio la gente e odio me stessa. Non avrei mai dovuto nascere, soprattutto da due persone che non dovrebbero condividere manco l’aria, e hanno deciso di condividere una figlia :sick:
Penso di aver ereditato solo le cose negative che hanno, dato che non sono buona a fare niente, non sono brava a studiare, non ho nessun talento, è come se una parte di me fosse sempre addormentata e non mi permettesse di fare le cose come andrebbero fatte e avere una vita normale. Dopo aver vissuto in un certo modo per tanti anni, mi sono talmente abituata a vivere così, che mi sento a mio agio solo in casa, appena esco fuori è come se non fossi me stessa, sono sempre sotto pressione, mi sento osservata e giudicata che non vedo l’ora di tornare a rinchiudermi in casa. Ho sempre l’ansia, per qualunque cosa, non so affrontare la gente e le situazioni.. Se ad esempio fossi andatata dallo psicologo per raccontare queste cose, non avrei saputo parlare e avrei fatto in modo di uscire da là il prima possibile. Non so perchè ma è come se avessi paura della gente, soprattutto se hanno un ruolo più “alto” del mio, ad esempio un professore. Non riesco quasi mai ad entrare in confidenza con qualcuno e mi sento sempre inferiore.Dopo le superiori mi sono iscritta all’università, ma non riuscivo a studiare e passare gli esami, non avevo neanche voglia di seguire le lezioni, era troppo difficile per me e non mi piaceva neanche, quindi l’ho lasciata dopo 2 anni. Ora lavoro nel weekend in un supermercato (ed è un incubo, l’ambiente è davvero pessimo, i colleghi mi sfruttano perchè sono nuova e non mi so difendere, mi umiliano e mi sgridano per cose che neanche ho fatto, quindi mi faccio il mazzo e lavoro il doppio di quanto dovrei, non vado neanche in bagno in 6 ore, mi dicono che non sono adatta per quel lavoro, che non ho lo sprint, che sono invisibile e nella vita va avanti chi si fa notare) e ogni tanto faccio la baby sitter.
Però, almeno ho capito quanto faccia schifo il mondo del lavoro, a meno che non trovi il lavoro dei tuoi sogni, e penso di ritornare all’università, anche se ho paura di fallire di nuovo.
I miei problemi sono iniziati alle superiori, anche se non ho mai avuto una vita “normale” a causa dei miei genitori. Io odio loro, loro odiano me e si odiano tra loro, ma stanno insieme solo per i soldi di mio padre (non è ricco, fa l’operaio ma almeno ha uno stipendio)perché mia madre non sarebbe stata in grado di mantenermi.
Mio padre è sempre stato violento fisicamente (con mia madre, quando io ero più piccola, poi ha smesso) e verbalmente con tutte e due. Ti insulta per qualunque cosa, inizia a dire cose del tipo sta de……te, non sai fare un c…o, non vali niente ecc.. e mia madre non ha mai fatto niente per cambiare le cose e lo ha lasciato fare il “padre padrone”. Quindi lui è abituato
a comandare e decidere per qualunque cosa, deve essere tutto come dice lui, è irrispettoso e maleducato con tutti e addirittura considera le donne inferiori, tanto che si rivolge al cane (femmina) come fosse un maschio, dicendo ad esempio, lo avete portato a lui… lui dov’è… Sono arrivata ad un punto in cui mi dà fastidio anche vederlo respirare.
Anche con mia madre non ho un bel rapporto, anzi non ce l’ho proprio (come del resto con tutti gli altri miei familiari dato che i miei non ci vanno d’accordo e sono sempre là a parlare male di loro dato che se la passano meglio,) e in realtà anche lei era “violenta”, mi alzava le mani ,mi faceva sempre sentire in imbarazzo perchè magari iniziava ad urlarmi contro al supermercato,o anche per strada mi prendeva per i capelli, mi tirava addosso le cose, una volta mi hanno anche dovuto operare per togliere una ciste che mi aveva fatto venire sul mento colpendomi . Quindi è come se fossi cresciuta da sola. Loro sono solo stati presenti fisicamente. Quindi qualunque problema avessi, mi sono tenuta sempre dentro, non ho mai avuto nessuno a cui poter raccontare qualcosa. Lei incolpa mia padre per il fatto che non sono cresciuta serenamente e dice che sarebbe stata più tranquilla se lui non fosse così. Non mi portava mai da nessuna parte, al massimo al parco ma poi subito a casa perchè alle 18 mio padre doveva cenare, quindi già da piccola non ho mai avuto amici dato che, fuori da scuola, non li vedevo mai, quando tutti invece andavano all’oratorio, a casa dei compagni ecc.. mi hanno fatto vivere sotto una campana di vetro, non sapevo nulla di come funzionassero le cose al di fuori di casa mia..e quando penso ai miei genitori ho solo ricordi brutti… magari mia madre si metteva a giocare con me, ma era sempre infastidita perchè stava perdendo tempo, sempre aggressiva, non mi parlava dolcemente come faresti con un bambino. Eppure io non facevo niente per farla arrabbiare, ero sempre silenziosa nella mia camera per i fatti miei, avevo paura a parlare dato che sapevo che si arrabbiava sempre per qualcosa.
Alle medie ho davvero iniziato a odiare mia madre, perchè più crescevo, più mi rendevo conto delle situazioni. Per colpa sua ho iniziato ad avere l’ansia di andare a scuola perchè se prendevo voti bassi (cosa che capitava raramente), iniziava a urlare, fare tragedie per un 6, e finiva sempre che non pranzavo e andavo a chiudermi in camera fino al giorno dopo. Appena arrivavo da scuola, neanche il tempo di entrare che già mi prendeva il diario per vedere che voti avessi preso, addirittura quando si arrabbiava mi strappava le pagine del diario o i compiti… In quel periodo la televisione era diventata la mio migliore amica anzi, la mia “famiglia” dato che la guardavo da quando arrivavo da scuola e quando andavo a dormire…
I problemi psicologici più grandi ho iniziato ad averli alle superiori a causa dell’acne. Avevo davvero una situazione grave (ancora adesso ne soffro ma non come una volta), mi vergognavo talmente tanto e mi facevo schifo, che stavo sempre in disparte perchè sapevo che mi avrebbero presa in giro, quindi non parlavo con nessuno e giustamente nessuno veniva da me. A causa di questo sono diventata sempre più timida, insicura, e ho problemi a relazionarmi con la gente. Non avevo una vita normale, appena uscivo da scuola andavo a chiudermi in casa, non uscivo mai, perchè mi sentivo sempre osservata e giudicata dalla gente e non ho mai avuto un ragazzo.
Io vorrei che cambiassero le cose, ma dopo tanti anni come potrebbero essere diverse?20 Dicembre 2018 alle 16:20 #34034Volontario
ModeratoreCiao Serena, benvenuta al Sorriso
Siamo davvero contenti che tu abbia trovato la forza per fare questo primo passo alla ricerca di aiuto, e anche se non siamo psicologi per ora va bene lo stesso: è una partenza e non c’è nulla di più positivo.Ciò che ci racconti è davvero molto denso. Aver vissuto una vita di solitudine e emarginazione dev’essere davvero stato un incubo.. e ciò che più fa stringere il cuore è il fatto che ancora stai sognando. La prima cosa che ci sentiamo di dirti, quindi, è questa: sii forte. Ancora non conosci il mondo; hai sempre vissuto in solitudine e in un ambiente protetto (anche se in realtà non sembra essere stato così realmente protettivo), sei sempre stata a contatto con le stesse persone, tra l’altro consanguinee, e hai sempre svolto le stesse attività con la stessa mentalità.. pensaci: quanto puoi dire che ciò che sai su ciò che sta fuori dalla tua porta sia realmente attendibile?
Per questo te lo diciamo: sii forte. Ancora non sai nulla delle persone, dei luoghi, delle cose; ancora devi scoprire, vivere, nascere. Di cosa, quindi, hai realmente paura? Pensaci e dicci a cosa ti portano le tue riflessioni.Tra tutto ciò che ci hai raccontato c’è una cosa che ci ha fatto maggiormente dispiacere, ed è questa: “Vorrei avere una vita normale, uscire con gli amici, avere un ragazzo, prendere la macchina e andare da qualche parte ma non l’ho mai fatto e non lo farò mai”.
Non lo farò mai.
Perché dici che non lo farai mai?
Einstein diceva che “ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. Cosa pensi di questa citazione?Cambiando un attimo argomento, vogliamo consigliarti una visione. Recentissimamente, su youtube, è uscita sul canale di ESSE MAGAZINE una lunga intervista a Fabrizio Tarducci e Fabio Rizzo, in arte Fabri Fibra e Marracash. A prescindere dal genere musicale (che potrai condividere o meno) ci sentiamo di proportela perchè parla di molto più che di musica: parla di due persone, del loro viaggio, delle loro difficoltà, di come sono fatte e di cosa pensano. Crediamo che ci sia davvero molto su cui riflettere ascoltando le loro parole, quindi, se la guarderai, seguila con attenzione. Ci piacerebbe, poi, sapere cosa ne pensi.
E che bello che fai la babysitter! Come ti trovi? Ti piace? Hai mai pensato che lavorare con i bambini potrebbe essere una strada? (Sempre che ti piacciano)
Alla fine del tuo messaggio dici che vorresti che le cose cambiassero, quindi ti facciamo la stessa domanda che tu, retoricamente, hai posto: come si fa a cambiare le cose?Serena, per ora ti lasciamo queste parole. Aspettiamo, davvero, una tua risposta e speriamo con tutto il cuore di averti dato qualche buono spunto.
Ci sentiamo presto, ti mandiamo un grandissimo abbraccio e facciamo il tifo per te! Crediamo che tu abbia ancora molto da dare e da dimostrare, e questa non è una bella frase detta solo per consolareNe siamo davverto convinti.
Tuoi Sorrisi
1 Gennaio 2019 alle 22:13 #34041Gaglia
PartecipanteCiao serena. Vedo me stesso leggendo il testo che hai scritto sulla tua apatia. Voglio dirti che io ho solo due anni meno di te ma provo lo stesso spesso e volentieri ansia insensata come te e disagio in moltissime situazioni. Come te non ne riesco ad uscire, è difficile e ormai è da più di un anno che la depressione si è trasformata in apatia. Anch’io come te vorrei trovare l’entusiasmo che ci mette la gente anche semplicemente nel fare un uscita normalissima ma sembra una cosa di un altro mondo.
L’unica differenza mi sa che sta nel rapporto coi genitori ma per il resto ti capisco bene.
Poi col fatto che ho perso mio fratello un anno fa la cosa per me si accentua ma tu tieni duro. Alla fine parlarne è sempre la cosa migliore direi.10 Gennaio 2019 alle 18:04 #34059Volontario
ModeratoreCiao Gaglia,
Grazie per il tuo contributo e… benvenuto !
E’ importante condividere le proprie esperienze con altri utenti. Qualora volessi parlarci anche di te, t’invitiamo ad aprire un thread personale.
Un abbraccio !
:cheer: :cheer: :cheer: :cheer: - AutorePost
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