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Volontario.
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- 17 Settembre 2012 alle 15:58 #6161
camilla
PartecipanteIo sarei curiosa di sapere quanti credono in Dio e, se no, perchè
19 Settembre 2012 alle 11:55 #16904Volontario
ModeratoreE’ una domanda importante,
grazie Camilla,
il dibattito che può emergere sarà molto interessante,
ma occorre che tu ponga degli interrogativi,
un punto di vista che sia di riflessione,
perchè ti è sorto questa “curiosità”,
qual’è la tua posizione,
i tuoi dubbi,Vedrai che sollecitato dai tuoi pensieri qualcuno approfondirà e potrà esprimersi sull’argomento.
ciao
20 Settembre 2012 alle 11:23 #16925camilla
PartecipanteBeh io sono cristiana, credo in Dio e sono praticante.. Questo perchè fin da piccola i miei genitori mi hanno insegnato così e mi portavano sempre a messa..per me non è mai stato un peso perchè ci credo! Ma vedo che quando vado a messa ci sono per lo più anziani, i giovani non credono? La mia domanda è: se non in Dio, in che cosa credono? Perchè?
Si può partire da qui20 Settembre 2012 alle 13:10 #16926Volontario
ModeratoreCiao Camilla, sono delle domande davvero interessanti! E speriamo di avere qualche post in merito
Intanto volevo chiederti: per tua esperienza cosa risponderesti? Cioè i tuoi amici/amiche, compagni di classe che non sono in chiesa come mai non ci vanno? In cosa credono?sorrisi
20 Settembre 2012 alle 23:30 #16932anke i pagliacci piangono
Partecipanteciao Camilla io credo che molti giovani d’oggi si siano allontanati dalla Chiesa perchè hanno trovato degli ideali più materiali cui attaccarsi. Il senso di fratellanza sta lentamente lasciando il posto all’individualismo così che pensiamo più a noi che agli altri. Poi secondo me c’è questo luogo comune di confondere le fede con la Chiesa e con le persone che la fanno. Quindi ci si nasconde dietro gli scandali di questo o di quel sacerdote per giustificare il fatto di non voler credere. Io personalmente sin da piccola ho partecipato alle celebrazioni, sono stata animatrice acr trasmettendo ai bambini gli insegnamenti del Vangelo e ho partecipato al gruppo giovanile della mia parrocchia fino a qualche anno fa quando l’ho abbandonato ma non per cause dovute alla fede. Io credo in Dio anche se da qualhce anno a questa parte non pratico più molto per la verità, prego Dio e non mi vergogno di dire che sento il suo sostegno e mi sento protetta quando lo appello. Alcuni dicono che è solo suggestione ma io la chiamo fede. A presto,Martina
21 Settembre 2012 alle 10:42 #16939Volontario
ModeratoreCiao Martina! Grazie per la risposta davvero interessante! Secondo te/voi c’è qualcos’altro che sta sostituendo la religione tra i giovani? Qualcosa in cui credere che “scavalchi” la religione? E perchè sono più le ragazze a credere dei ragazzi?
23 Settembre 2012 alle 16:40 #16970Annie
PartecipanteCiao Camilla,
complimenti per l’argomento molto interessante. Inizio scrivendo che non sono cattolica, perchè i miei genitori hanno preso l’importante decisione, sia nei confronti dei miei fratelli che con me, di non battezzarci, in modo da lasciarci liberi di scegliere se credere o meno, e in che cosa credere.
Avendo fatto parte di un gruppo Scout cattolico per un periodo di quattro anni tra la mia infanzia e la mia preadolescenza, sono venuta a conoscenza di molti aspetti della religione cristiana. Personalmente, sono affascinata dai testi sacri e condivido pienamente alcuni degli ideali espressi dal Cristianesimo, come la fratellanza e l’aiuto verso il prossimo. Però, devo dire di essere grata nei confronti dei miei genitori per non aver condizionato la mia esistenza attraverso la religione, ma soprattutto per avermi lasciata libera. Infatti, non escludo che un giorno potrei avere bisogno della fede come supporto, ma sono felice di aver passato la mia infanzia senza obblighi di tipo religioso. Credo che battezzando un bambino, si limita la sua percezione della religione. Crescerà condizionato dalle tappe ecclesiastiche, che non rifiuterà per l’obbedienza nei confronti dei genitori e per l’adeguamento ai coetanei. Se devo essere sincera, non credo che un bambino possa comprendere il significato della religione, e che quindi non abbia nessuna utilità far crescere un figlio secondo i voleri della Chiesa. Di conseguenza, penso che questo avvenga non per il bene del bambino, ma per il bene della Chiesa: è più facile che un individuo creda se viene indottrinato da piccolo.
Io sono molto aperta verso le credenze delle persone, e mi interessa conoscere il loro modo di affrontare la vita secondo ciò in cui credono. Come penso abbiate capito, non sono contraria al Cristianesimo, ma all’indottrinamento religioso e generalmente ad alcuni dei metodi utilizzati dalla Chiesa, che la rendono fine a se stessa e non al benessere degli individui che ne fanno parte. Ci tengo a sottolineare che la mia opinione non è determinata dagli scandali di tipo religioso, anche se riconosco che quella altrui potrebbe esserne giustamente influenzata. So che la fede è qualcosa che va oltre questo tipo di questioni.
Secondo me, non c’è qualcosa che sta sostituendo la religione tra i giovani. Per molti, non credere è sinonimo di disobbedienza verso i propri genitori, e visto che, in questa generazione in particolare, fare il contrario di quel che vogliono gli adulti è una trasgressione tipicamente adolescenziale, molti non praticano per questo motivo. Poi ci sono anche molti genitori, che, come mia madre e mio padre, decidono di lasciare liberi i propri figli riguardo la scelta religiosa, e questo in qualche modo riduce il numero di giovani a messa. In terzo luogo, oggettivamente: credere e praticare richiedono tempo, dedizione e costanza, e non tutti si sentono pronti ad affrontare questa cosa. La vita dei ragazzi è un’esistenza complicata, e anche se non nego che per alcuni potrebbe essere resa più serena dalla religione, penso che molti credano di avere troppo a cui pensare. Penso che gli ideali materiali a cui si riferisce anke i pagliacci piangono si siano trasformati con il tempo, ma ci siano sempre stati, e non sono la causa del minore numero di giovani praticanti. Però, non sono sicura di aver capito quello che intende comunicare, e vorrei che ce lo spiegasse meglio. Credo anche che il vero senso di fratellanza, in moltissime comunità, non sia mai stato acquisito, e che l’individualismo non sia un fattore completamente negativo.
La mia risposta a questo argomento è che non è un male che ci siano pochi giovani praticanti. Evidentemente, la religione non è una cosa essenziale nella vita di moltissimi giovani, eppure non provano il bisogno di credere in qualcosa. Io non credo in Dio, anche perchè la spiegazione proposta dal Cristianesimo riguardo a moltissimi temi non è abbastanza per me, e io non sarei soddisfatta dalla fede cattolica, in questo periodo della mia vita. Un’altra cosa che va chiarita è cosa significa per te credere. Tu in che cosa credi? Cosa comporta credere nella religione cristiana? Cosa ti rende cristiana? In quale modo ti rassicura l’esistenza di un Dio?
L’alternativa alla religione non deve per forza essere definita. Alla domanda, “Se non in Dio, in cosa credi?”, la mia risposta è che ho fede nel futuro e nelle mie potenzialità. Non sono ricca di certezze, non ho piani per il la mia carriera. Ma so che in questa vita troverò il mio ruolo, e che, in qualche modo, riuscirò a sentirmi utile. Ho fede nelle mie decisioni, e credo nello sviluppo della ricerca e in molte altre cose rappresentate dal passare del tempo. Mi sento libera. E mi sento anche libera di credere, un giorno, se ne avrò bisogno, in una religione che potrà guidarmi attraverso le mie difficoltà e che riuscirà a farmi crescere. Ma per ora, sono serena così, incerta, ma serena. La religione è molto soggettiva: nel mio caso, l’esistenza di un Dio non migliorerebbe nulla all’interno della mia vita.
Grazie per aver introdotto questo argomento!
Sorrisi,
Annie24 Settembre 2012 alle 20:23 #16973Volontario
ModeratoreCara Annie, quanti anni hai?
Chiedo a quelli che intervengono di dire la loro età. Penso sia rilevante per chi legge.
GRAZIE
25 Settembre 2012 alle 13:35 #16974Annie
PartecipanteHo 15 anni e frequento la seconda superiore
26 Settembre 2012 alle 18:12 #16983anke i pagliacci piangono
PartecipanteCiao Annie io sono Martina, ho 21 anni e frequento l’università. Intanto voglio farti i complimenti per i tuoi ragionamenti profondi nonostante la giovane età
Per il resto che dire…come già detto io credo in un Dio come entità superiore e creatore ma non credo nella Chiesa. sono daccordo con te quando ci dici che la religione è un fattore soggettivo, sicuramente credere non significa identificarsi forzatamente nelle persone che rappresentano una religione ma condividerne principi,idee e sopratutto quello che senti dentro.
Molti genitori non fanno battezzare i loro bambini al fine, essi dicono, “di lasciar loro la scelta più tardi”. Essi non vogliono “imporgli” una religione. Peccato, perché allevare il proprio figlio nella fede fin dai suoi primi anni, non è permettergli, più tardi, al momento della sua prima comunione, della sua professione di fede, della sua confermazione (cresima), fare una scelta ancor più personale? Chiedere il battesimo per il proprio figlio, è impegnarsi anche nel trasmettergli il messaggio di Gesù, non è un ostacolo alla sua libertà. Al contrario, è dargli i mezzi per esercitarla più tardi, con ogni conoscenza di causa.D’altra parte a voler essere coerenti, di questo passo bisognerebbe non insegnare ai bambini nessuna lingua, non inculcare loro alcun principio, lasciando che un giorno decidano da se stessi quale norma di comportamento adottare. In realtà quando mettiamo al mondo i nostri figli, gli chiediamo forse il permesso? Ovviamente non è possibile chiedergli l’autorizzazione a nascere, ma sapendo che l’esistenza è un dono immenso,supponiamo che un giorno vostro figlio vi sarebbe stato riconoscente di ciò. Si chiede forse il permesso a una persona prima di farle un dono? Che dono sarebbe? Ora il battesimo è la vita divina che ci viene gratuitamente regalata. Non è violare la libertà dei figli far si che i neonati possano ricevere questo dono all’alba stessa della vita. alla fine il sacramento della Cresima serve appunto come “conferma” per scegliere o meno di seguire le orme sulle quali siamo stati indirizzati oppure crearci un nostro nuovo percorso.
io stessa ho passato periodi in cui ho messo in dubbio l’esistenza di Dio ma poi ho sentito come un’illuminazione dentro, come un sostegno, non posso farci nulla,sento questa forza che mi sorregge dall’interno.
Molti ragazzi non ci credono… ok,credere richiede tempo, richiede sacrifici, richiede un pò di sana spiritualità che, secondo il mio modesto parere nel tempo si sta andando perdendo. Perchè si associa Dio alla Chiesa ( e bisogna dire che la chiesa per coinvolgere i giovani fa molto poco), perchè viviamo in un tempo in cui c’è perennemente questo fine utilitaristico per cui finiamo per chiederci anche se è opportuno o no credere in dio. noi ragazzi non abbiamo tempo, abbiamo tutto. certo però che dovremmo intanto distinguere i giovani in quanto tale categoria racchiude fasce d’età molto diverse e distanti tra loro e poi provarne a fare un profilo sociologico e psicologico,analizando anche il contesto che ci circonda. I giovani d’oggi sono come le generazioni precedenti: capaci di generosità, solidarietà e dedizione se sono motivati da una causa; ma hanno meno riferimenti sociali e senso d’appartenenza dei loro predecessori. Sono individualisti, vogliono fare le proprie scelte senza tener conto dell’insieme dei valori, delle idee o delle leggi comuni. Prendono i loro punti di riferimento un po’ dappertutto per poi sperimentarli nel loro modo di vivere. Tendono facilmente all’egalitarismo e alla tolleranza, imbevuti come sono delle mode e dei messaggi imposti dai media, che di fatto utilizzano come norme per costruire se stessi. Rischiano di cadere nel conformismo delle mode, lasciandosi impregnare come spugne, piuttosto che costruire la loro libertà partendo dalle ragioni di vivere e d’amare, il che spiega la loro fragilità affettiva e i dubbi su se stessi in cui si dibattono.
comunque questa discussione richiederebbe ore ed ore di confrontoA presto, Marty
6 Ottobre 2012 alle 12:52 #17126lillian182
Partecipanteciao!!!
in un momento di non voglia di aprire il libro (che invece mi chiama a gran voce :blink: ) sono passata di qui per caso e ho visto questo topic “importante”…
ho letto velocemente ciò che avete scritto, e vorrei dire la mia…
sono credente e praticante, e anche contenta di esserlo…
sinceramente non sento di essere stata “privata della mia libertà” quando i miei genitori hanno scelto per me di battezzarmi e indirizzarmi su questa strada… anzi, li devo ringraziare per avermi dato questa opportunità…
frequento il gruppo giovani della mia parrocchia, anche se mi interessa più la parte “spirituale” che quella di condivisione… purtroppo (o per fortuna!!) la penso diversamente su quasi tutte le cose rispetto a loro, e non mi trovo un gran che bene a star con loro… non abbiamo nulla in comune, e se per essere accettata devo adeguarmi al loro modo di essere e di agire e di pensare, preferisco evitare…
ma come dicevate anche voi sopra, non uso questa scusa per non frequentare più la mia parrocchia… perchè il gruppo giovani non è solo pizzate, o vacanzine, o momenti del genere…
ho svolto vari impegni all’interno della mia parrocchia (coro, aiuto catechista), ma ho dovuto abbandonarli per mancanza di tempo… ora sarò membro del consiglio pastorale, carica di responsabilità, e che mi permetterà di dire la mia (e di ascoltare le opinioni altrui)… personalmente sono una persona determinata, che ha voglia di cambiare le cose… e sto molto male quando non POSSO farlo (quando la macchina è troppo grande perchè io possa fare qualcosa)…ecco perchè mi sono candidata, perchè vorrei cercare, nel mio piccolo, di dare il mio contributo per cambiare ciò che non va nella mia parrocchia…sinceramente non capisco tutti coloro che dicono che credono in Dio, ma non nella Chiesa… primo perchè la Chiesa siamo noi, ciascuno di noi, io, Annie, Martina, ecc e non un’entità astratta di marziani che non sanno stare al mondo…
seconda cosa: la Chiesa non è un’invenzione degli uomini, ma l’ha istituita Gesù…
sinceramente io credo nello Spirito Santo, che illumina le menti e apre i cuori… è vero che siamo tutti uomini, e che possiamo sbagliare (il Male esiste!!), ma credo anche che ci sia una ragione per ogni cosa, anche se non la comprendiamo…
il Papa ad esempio, non credo sia una persona presa dal mucchio a caso… ma credo invece che ci sia un disegno dietro a tutto ciò… questo non vuol dire che l’uomo sia una marionetta e non abbia libertà di scelta, ma che esista cmq uno Spirito che ci guida, ci illumina, ci indica la strada verso il Bene, strada che siamo liberi di scegliere o no…sappiate che non sono nata imparata… tante cose che mi dicevano da piccola stentavo a crederle, non le capivo nemmeno!!! ecco perchè penso che non si debba interrompere la catechesi in prima media, ma bisogna continuare per tutta la vita! solo crescendo si capiscono molte cose….
ma più della catechesi, a mio parere, fanno gli incontri… io ho la fortuna di avere incontrato sulla mia strada più di un prete che mi ha aiutato a crescere, sia a livello umano che spirituale… con uno in particolare sono ancora in contatto, ogni tanto vado a trovarlo, anche se mi costa un’ora di strada all’andata e un’ora al ritorno…
“il senso della vita sta negli incontri che facciamo ogni giorno, nel quotidiano”… questo me l’ha detto un seminarista, che poi è diventato prete e che sento ogni tanto… me l’ha detto quando non sapevo che fare della mia vita, in quinta liceo… io pensavo che non avesse senso impegnarsi a studiare, o a fare qualcosa di gratificante, perchè tanto uno studia un po’, poi lavora per tot anni, poi va in pensione, e poi caput, fine dei giochi!!
e invece quella frase mi ha fatto cambiare prospettiva… la vita non è tutto qui, e per quanto ci riservi dolore, fatiche e difficoltà, vale la pena di essere vissuta…
e sono questi gli incontri che un po’ te la cambiano la vita…vorrei buttare un altro spunto: cosa ne pensate di tutte quelle persone che si sposano in chiesa, oppure che battezzano i figli “per tradizione”, “perchè così fanno tutti”, o per altri motivi, ma non perchè ci credono veramente al sacramento che hanno chiesto di ricevere o di dare ai loro figli??
PS: ho 23 anni suonati…
6 Ottobre 2012 alle 15:11 #17130Volontario
ModeratoreCiao Lillian,
rispondo alla tua domanda dicendo che io penso che ognuno è libero di comportarsi come vuole in ciò che riguarda la sua sfera di coscienza e di vita privata, senza ledere quella di nessun altro però.
Credo che questo sia il limite invalicabile.
Chi si sposa in chiesa o battezza i figli senza credere in dio, beh, in effetti la cosa non è molto sensata e coerente, ma, visto che tanto male non fa, che lo faccia.
Se poi vogliamo parlare dell’investimento di denaro che questa scelta “non sentita davvero” comporta, allora io penso che i soldi si potrebbero usare molto meglio!
[] Tanti Sorrisi e Evviva gli Sposi (che non usano troppi soldi per sposarsi!)
14 Ottobre 2012 alle 15:54 #17179Volontario
Moderatore
oppure che non pensano solo a se stessi.
Una copia di ragazzi di mia conoscenza ha fatto un matrimonio che io definirei “faraonico”, infatti ho pensato che qualche mq in più al loro appartamento sarebbe stato più giusto.
Alla fine del ricevimento si sono avvicinati a me e mi hanno detto: abbiamo speso molto per il nostro matrimonio ma se non avessimo pensato anche agli altri ci saremmo sentiti in colpa. E…mi hanno dato una busta contenente 200 euro per il Sorriso.A questo punto ho pensato: non sono ricchi, lavorano entrambi, ma dati i tempi sono a rischio come tutti ed hanno comperato una piccola casa con tanto di mutuo.
E’ giusto che i loro soldi li spendano come ritengono più utile. Volevano avere un ricordo indimenticabile del loro matrimonio e lo hanno pagato, anche perché sono convinti che il loro matrimonio durerà l’intera vita. Non perché pensano che saranno tutte rose e fiori, ma perché si impegneranno sempre a cercare di capirsi ed ad aiutarsi.Bella copia!
14 Novembre 2012 alle 12:47 #17440Maryam
PartecipanteCiao, sono Maryam e ho 12 anni.
Io personalmente credo in Dio, ma il credo cristiano mi lascia troppe domande aperte. Sono piuttosto aperta ai credi del mondo. I miei genitori mi hanno battezzata da piccola, ma attualmente non sono molto convinta, vorrei poter cercare di capire se fra i credi del mondo ce n’è uno che sento più mio. Io vado in chiesa praticamente solo per cantare, ho avuto seri dubbi che a volte mi prendono ancora. Personalmente credo che il battezzare i bambini da piccoli li limiti per l’obbligo implicito che il credo dei padri è il credo dei figli. Se si vuole dare al figlio la libertà religiosa battezzandolo anche, bisognerebbe fargli conoscere da subito la religione sua e di altri popoli. Altrimenti gli si impongono dei limiti difficili a togliersi.
Curiosità: la gente che crede poi CREDE veramente nella sua religione??? Più volte ho avuto un’impressione negativa. A volte è colpa di don troppo rigidi (tipo il don rigidissimo che c’è da noi), a volte di credi quasi imposti, a volte i motivi sono altri. Però ognuno dovrebbe avere la pienissima libertà di credo indipendentemente da tutti, anche dalla famiglia.14 Novembre 2012 alle 17:16 #17446Volontario
Moderatoreciao Maryam,
è significativo che alla tua età hai voglia di esprimerti su questo argomento.
Forse l’educazione religiosa che hai ricevuto ti ha reso consapevole del significato, i tuoi genitori ti hanno battezzata perchè hanno ritenuto giusto offrirti ciò che sentono giusto. Così come ti hanno nutrito e accudito.
In materia di religione si entra in una sfera di opinioni personali che sono sempre tutte giuste e legittime. Quindi le scelte che tu (ed il padre…) farete nei confronti dei vostri figli.
E’ giusto come dici approfondire i credo e le religioni del mondo per capire e scegliere.
Ti senti molto condizionata?
Ma come pensi sia possibile non influenzare i figli su ciò che pensi giusto e importante ? soprattutto in tema di religione?Non è bello generalizzare, però anch’io penso come te che chi dice di credere non crede veramente o più spesso ancora non è capace di mostrare ciò che la religione prescrive prima di tutto.
Insomma, gli adulti non sono un grande spettacolo.
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